L’Albania custodisce un segreto che ha la forma e il nome di 750mila bunker realizzati su tutto il territorio durante la Guerra Fredda. Si tratta di migliaia di strutture in cemento nate dalla mente e dalla paura dell’ex dittatore comunista Enver Hoxha, che ha governato il paese dal 1944 al 1985.
I bunker voluti da Hoxha
Hoxha si sentiva accerchiato e, preda delle sue paranoie, temeva che le potenze straniere avrebbero presto invaso il paese. Per questo realizzò un bunker ogni 4 cittadini, per un totale di 750mila strutture che esistono ancora oggi.
Arrivando in Albania si possono vedere ovunque: nei campi, sulle spiagge e nelle strade. Molti sono stati ristrutturati e riconvertiti: alcuni sono diventati dei locali, altre case in affitto molto stravaganti, altri ancora in rifugi per animali.
A documentare la presenza di questi funghi di cemento il fotografo olandese David Galjaard, che ha raccontato la presenza dei bunker in un libro, spiegando come ha influenzato l’Albania e i suoi abitanti. “Tutti sanno di Stalin, ma nessuno conosce Hoxha” ha spiegato il fotografo “È una storia segreta, probabilmente perché l’Albania è così piccola. Concresco può essere visto come introduzione ad un paese che solo poche persone conoscono”.
La costruzione dagli anni ’50
Enver Hoxha era un grande ammiratore di Stalin e governò in Albania per quarant’anni. La costruzione dei bunker iniziò negli anni ’50 e aumentò nel 1968 quando l’Albania uscì dal Patto di Varsavia e il dittatore iniziò a temere che presto il paese sarebbe stato attaccato dai suoi nemici e gli albanesi avrebbero dovuto combattere per difendersi.
L’attacco non avvenne mai e i 750mila bunker, concepiti dalla mente folle di Hoxha, sono ancora lì dopo tantissimi anni, fra fascino, decadenza e ricordi.