I supermercati, soprattutto quelli di dimensioni maggiori, offrono comodità e una vasta selezione di prodotti. Tuttavia, c’è un aspetto di cui potreste non essere a conoscenza: l’acquisto di petto di pollo potrebbe non essere la scelta più saggia come potrebbe sembrare a prima vista. Sebbene questi negozi siano convenienti per risparmiare tempo e denaro nelle spese quotidiane, è importante sapere che in alcuni casi i prodotti che acquistiamo potrebbero non essere così salutari come pensiamo. Un fenomeno conosciuto come “white striping” può influenzare il petto di pollo disponibile nei supermercati. Questa condizione, spesso trascurata o sottovalutata dai consumatori, indica una sofferenza cronica degli animali negli allevamenti intensivi. Ma cosa significa esattamente? Approfondiamo la questione, anche alla luce di una nuova inchiesta che mette sotto accusa diversi prodotti di questo tipo.
- Non acquistare il petto di pollo che presenta questi segni: il motivo
- L’inchiesta sul white striping: è molto più comune di quanto si pensi
- Perché la carne di petto di pollo con le strisce bianche è meno sana?
- Carne di pollo, attento a cosa acquisti: non sempre si va a risparmiare!
- Attenzione all’etichetta e alle indicazioni fuorviante del pollo al supermercato
Non acquistare il petto di pollo che presenta questi segni: il motivo
Il “white striping” è un fenomeno più comune di quanto si pensi ed è motivo di seria preoccupazione sia tra gli esperti del settore avicolo che tra i consumatori. Si tratta di strisce di tessuto adiposo bianco che si formano sui petti dei polli provenienti da grandi allevamenti.
Sebbene possano sembrare solo un problema estetico, queste strisce indicano una compromissione del benessere degli animali e influenzano la qualità della carne destinata al consumo umano.
La condizione del white striping è degenerativa e colpisce i polli d’allevamento, soprattutto quelli selezionati geneticamente per una crescita rapida e un aumento del grasso nei petti. Questi polli sviluppano una serie di patologie, deformità e disturbi, tra cui il white striping, che si manifesta a livello muscolare. Pertanto, è molto importante prestare attenzione alla presenza di tali segni sulla carne prima di acquistarla.
L’inchiesta sul white striping: è molto più comune di quanto si pensi
Un’indagine condotta dall’organizzazione per i diritti animali Essere Animali ha sollevato preoccupazioni riguardo alla carne avicola venduta presso una famosa catena di supermercati. Dai risultati dell’indagine è emerso che il 90% dei petti di pollo analizzati in diversi punti vendita in Italia presenta l’anomalia del white striping
Per valutare l’entità del fenomeno, che influisce anche sulla consistenza e sul valore nutrizionale della carne, Essere Animali ha selezionato casualmente 603 confezioni di petto di pollo vendute sotto il marchio della catena, raccogliendo immagini in 38 supermercati distribuiti in 11 città italiane. Ogni immagine è stata valutata su una scala da 0 (nessun segno di white striping) a 3 (presenza evidente di white striping). I risultati sono stati sorprendenti: il 90% della carne presentava striature di grasso e più della metà dei campioni mostrava livelli significativi di white striping.
Perché la carne di petto di pollo con le strisce bianche è meno sana?
La carne proveniente da polli a crescita accelerata contiene una maggiore percentuale di grasso rispetto alle proteine magre, influenzando significativamente il gusto e la consistenza del prodotto. Tuttavia, le preoccupazioni per la salute dei consumatori vanno oltre questi aspetti.
L’effetto del white striping sulla composizione chimica della carne di pollo è motivo di seria considerazione. Per questo motivo, è consigliabile evitare l’acquisto di petti che presentano segni evidenti di questa condizione, come strisce bianche di tessuto adiposo parallele alle fibre muscolari e un’elevata presenza di grasso sulla superficie.
Le cause precise del white striping sono ancora oggetto di studio da parte degli esperti, ma sembra che siano legate alla pratica di accelerare eccessivamente la crescita di questi animali negli allevamenti industriali. Come già accennato, i polli a crescita rapida sviluppano muscoli così grandi che non riescono a garantire un adeguato apporto di sangue a tutte le fibre muscolari, portando all’infiammazione e alla morte dei tessuti muscolari per mancanza di ossigeno. In questo processo, il tessuto fibroso e adiposo prende il posto delle fibre muscolari morte.
Carne di pollo, attento a cosa acquisti: non sempre si va a risparmiare!
Solitamente, il pollo venduto nei supermercati ha un costo più elevato rispetto a quello disponibile presso una macelleria o una polleria locale. Questa differenza di prezzo può essere attribuita al fatto che il pollo nei supermercati è già stato porzionato e pulito, il che comporta un costo aggiuntivo per la comodità offerta. Tuttavia, è da notare che acquistando il pollo intero e occupandosi personalmente della sua preparazione a casa, è possibile risparmiare considerevolmente.
Con l’ausilio di un buon coltello e un congelatore capiente, è fattibile dividere il pollo in porzioni più piccole e conservarlo per un uso futuro. Ciò può portare a un risparmio che può raggiungere circa il 30% rispetto al prezzo singolo delle stessi porzioni di carne.
Inoltre, è essenziale considerare che la grande distribuzione ha influenzato la nostra percezione dei tagli di pollo, concentrandoci principalmente su parti come il petto, le cosce e le sovracosce. Tuttavia, i macellai sottolineano che ci sono molte altre parti del pollo che meritano di essere considerate e possono arricchire le nostre abilità culinarie. Parti spesso trascurate come la testa, il collo, le ali e la pelle possono essere impiegate per creare brodi saporiti o per preparazioni culinarie particolari. Ad esempio, le ali possono essere cotte a bassa temperatura o grigliate al barbecue per ottenere piatti gustosi. (Ami il pollo fritto di KFC? Ecco come replicarlo a casa).
Attenzione all’etichetta e alle indicazioni fuorviante del pollo al supermercato
In aggiunta, è importante notare che il pollo acquistato nei supermercati spesso è accompagnato da diciture che possono trarre in inganno. Ad esempio, quando si dichiara che l’animale è stato allevato “senza ormoni“, è utile sapere che l’uso di ormoni è comunque già vietato dalle normative nazionali e comunitarie.
Inoltre, quando si fa riferimento al pollo “allevato a terra“, non significa necessariamente che l’animale viva all’aperto; indica semplicemente che non è stato tenuto in gabbia, ma non garantisce l’esposizione alla luce solare pur stando con le zampe a terra.
D’altra parte, i polli biologici sono liberi di razzolare a piacimento in allevamenti che includono uno spazio esterno e vengono alimentati esclusivamente con mangimi certificati biologici. Analogamente, il pollo “ruspante” condivide caratteristiche simili al biologico, poiché gli animali hanno la possibilità di uscire all’aperto quando lo desiderano, nonostante siano allevati in capannoni.
È sempre consigliabile leggere attentamente le etichette: la normativa europea è rigorosa e richiede la divulgazione di diverse informazioni. È importante tenerne conto per fare scelte consapevoli e informate!