Mare in Calabria, alga tossica minaccia i bagnanti: dove è vietato fare il bagno

Allarme alga tossica in Calabria: vietata la balneazione a Torre Melissa. Cosa sta succedendo sulle coste del crotonese.

Pubblicato:

Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

C’è una nuova minaccia che incombe sulle splendide coste della Calabria, in particolare in una nota zona marittima in provincia di Crotone. A Torre Melissa è infatti recentemente stato emesso un divieto di balneazione a causa della presenza di un’alga potenzialmente tossica, la Ostreopsis ovata. Si tratta di una decisione firmata dal commissario straordinario del Comune di Melissa, Francesco Paolo D’Alessio, presa in seguito ai risultati di un campionamento effettuato sulle acque della spiaggia lo scorso 20 giugno. Il rilevamento ha mostrato concentrazioni della microalga ben al di sopra dei limiti consentiti dalla legge, facendo così scattare il divieto.

L’Ostreopsis Ovata: un nemico invisibile spunta sulle coste calabresi

Andiamo con ordine e partiamo dal principio. L’alga che ha sta facendo paura si chiama Ostreopsis ovata. Si tratta di una microalga di origine tropicale, probabilmente introdotta nel Mediterraneo tramite le acque di zavorra delle navi.

La sua presenza lungo le coste italiane continua a rappresentare una seria minaccia, soprattutto durante i mesi estivi, quando le condizioni favoriscono le fioriture dell’alga. A quanto pare, è arrivata in Italia nell’ultimo decennio del secolo scorso, ma soltanto negli ultimi anni il problema è diventato piuttosto preoccupante. Durante le fioriture estive, infatti, l’alga rilascia una sostanza tossica che può causare danni significativi sia all’ambiente marino che alla salute umana.

Quali sono le conseguenze dell’Ostreopsis Ovata sulla salute umana?

La tossicità dell’Ostreopsis ovata è infatti ben documentata e desta non poche preoccupazioni. Tra i sintomi riportati in caso di esposizione alla microalga vi sono febbre, difficoltà respiratorie, congiuntivite, dolori muscolari e articolari.

Un episodio particolarmente noto nel nostro paese risale al 2005: a Genova, ben 240 persone che si trovavano in aree balneari svilupparono sintomi quali febbre, tosse, nausea e vomito. L’indagine successiva identificò le fioriture dell’alga incriminata come la probabile causa del diffuso malore.

Perché è stata vietata la balneazione a Torre Melissa

Il recente campionamento effettuato a Torre Melissa ha mostrato una concentrazione di 271.300 cellule per litro, superando di gran lunga il limite di legge stabilito a 30.000 cellule per litro. Un dato preoccupante che ha quindi portato le autorità a intervenire prontamente per tutelare la salute pubblica.

La presenza dell’alga, infatti, non solo rappresenta un pericolo diretto per i bagnanti, ma anche un rischio per l’ecosistema marino, con possibili morie di organismi acquatici.

Data la pericolosità di questa alga, sin dal 2007 è stato introdotto un programma di monitoraggio lungo le coste italiane per controllare e prevenire possibili fioriture tossiche. Si tratta di un programma fondamentale per garantire la sicurezza dei bagnanti e preservare la salute degli ecosistemi marini.

Tutti conosciamo la bellezza del mare calabrese, ma al contempo è essenziale prestare attenzione alle allerte e rispettare i divieti di balneazione emessi dalle autorità. Anche perché, una volta passata la fioritura delle alghe, potremo tornare a goderci il mare e le spiagge di Torre Melissa come prima, meglio di prima. Al momento, tuttavia, è importante fare la nostra parte: d’altronde, non si tratta di una limitazione fine a se stessa, ma di un gesto volto a tutelare la salute pubblica.

più popolari su facebook nelle ultime 24 ore

vedi tutti