Chi non mai tentato la fortuna al gioco del Lotto. E chi appena sveglio non si è affrettato a scrivere qualche numero “ricevuto” un sogno o ancora a cercare di tradurre in numeri fortunati qualche sogno particolare, pensando fosse rivelatore di una vincita fortunata. Insomma stiamo parlando della smorfia napoletana, un vero e proprio dizionario, in cui ogni numero corrisponde ad un vocabolo, che può essere una persona, un oggetto o una situazione.
Originariamente tramandata per via oralea, da persona a persona, poi successivamente trascritta su carta, la smorfia è una tradizione di origine popolare che ha un profondo legame con il Gioco del Lotto. Ancora oggi, infatti, come abbiamo detto è molto usata dai giocatori alla ricerca di ispirazione per la compilazione della propria schedina come strumento per la scelta dei numeri da giocare associati a particolari esperienze oniriche o ad accadimenti realmente vissuti. Secondo la tradizione della smorfia, ai numeri corrisponde un significato ben preciso che consente di indagare e interpretare i sogni: persone, oggetti, azioni e situazioni sono associabili ad compreso tra l’1 e il 90.
Parlando delle origini, queste si perdono nella storia e attribuire la nascita di questa usanza ad un inventore preciso è cosa complessa. Secondo alcune teorie, la storia della Smorfia risale al II sec. d.C. e coincide con la nascita del primo trattato dedicato all’interpretazione dei sogni scritto da Artemidoro di Daldi: un vero e proprio manuale che svela il mistero dei messaggi notturni. La teoria più diffusa ed accettata, invece, attribuisce le origini della smorfia alla cabala, tradizione ebraica secondo cui all’interno della Bibbia ogni parola, lettera o segno ha un significato nascosto che può essere interpretato. La cabala cerca di spiegare la natura dell’universo e dell’uomo, associando numeri alle parole, svelandone il significato e le verità nascoste attraverso forme mistiche ed esoteriche.
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Che significato ha il numero 23 nella smorfia napoletana?
Molto difficile asserirlo con certezza, ma l’unica è che il gioco del lotto è nato a Genova nel 1539, per poi essere legalizzato in tutta Italia nel 1700, anche nel Regno di Napoli. Ed è proprio nella cultura partenopea che il gioco si è integrato in modo perfetto, al punto che il popolo napoletano fece confluire nel gioco la tendenza di associare numeri ad eventi tipici della vita materiale.
La Smorfia napoletana, radicata all’ombra del Vesuvio, è riuscita a varcare i confini partenopei e si è diffusa in tutta Italia, restando immutata nel corso dei secoli. Dalla tradizione napoletana alla smorfia moderna che raccoglie tutte le Smorfie edite in Italia, in cui l’associazione tra numeri ed esperienze oniriche o realmente vissute, si basa su un approccio più orientato allo studio e alla combinazione di tradizioni diverse tra loro; a differenza della classica Smorfia napoletana, infatti, quella moderna raccoglie interpretazioni in senso contemporaneo e le intreccia tra loro per dare ai sogni un’interpretazione univoca.
Perchè il numero 23 portafortuna?
Abbiamo detto che il principio su cui si fonda la Smorfia è che ogni esperienza onirica o realmente vissuta ha un significato che può essere interpretato e tradotto in numeri. I numeri associabili ai sogni o a situazioni della vita materiale non sono unici e fissi. Infatti, a seconda delle sfumature, delle circostanze e del contesto di riferimento, le combinazioni numeriche cambiano. Uno dei sogni più ricorrenti è quello che ha per oggetto l’amore, l’inconscio, in questo caso, tenta di comunicare al sognatore il bisogno di svelarsi o di vivere con maggiore intensità i sentimenti d’amore. La Smorfia attribuisce, genericamente, all’interpretazione dei sogni d’amore il numero 7. Se si considerano, però, le sfumature, i numeri corrispondenti cambiano: all’amore non corrisposto è associato il numero 29, all’amore nei confronti di una donna il numero 82 e all’amore intenso e totalizzante è associato il numero 79.
Ma il numero più famoso in assoluto è il 23, perché è ritenuto quello che porta maggiore fortuna a chi lo sogna. Ma perché? Ci sono diverse versioni che affondano le loro radici nelle credenze popolari. Secondo una di queste, il 23 richiama nella forma le natiche e poi fa rima col motto “il culo va a me” che si ripeteva nelle osterie nei decenni passati e questo perché il numero 3 indica la trinità e il 13 per i legami con i presenti all’ultima cena non potevano essere usati nello stesso modo. Nella smorfia napoletana, invece, il numero 23 significa lo scemo e questo viene associato al buffone o al giullare di corte, persone che si rendevano “ridicole” per far divertire il re e la corte che erano il suo pubblico. Ampliando il senso e l’interpretazione della figura, è possibile affermare che il numero 23 identifichi una figura con delle imperfezioni mentali o anche fisiche, che per la sua particolarità si fa notare tra gli altri.
E poi ci sono anche i cosiddetti “scemi del villaggio” ovvero quelle figure presenti in ogni paese che spiccano per determinate caratteristiche, colpiscono l’attenzione di chiunque e sono in grado di trasportare il soggetto in una sorta di mondo parallelo e non “ufficiale”. La presenza di una figura di questo tipo in un sogno è da intendersi come positiva. Il buffone o comunque lo scemo, infatti, anticipano un successo in ambito lavorativo e in particolare l’arrivo di guadagni extra. Il sogno spesso si presenta in un momento di stress, quando il soggetto cerca e trova nella leggerezza di questa figura un attimo di libertà.
Esso rappresenta quindi la fine o comunque una interruzione dei sacrifici e l’arrivo di qualcosa che può e deve intendersi come positivo, leggero, magico. Si tratta quindi di un vero e proprio portafortuna, da accogliere nei propri sogni con entusiasmo e con il sorriso. A seconda delle azioni che compie lo scemo, i numeri che gli si possono associare cambiano: se disturba otterremo il 75, se compie una qualche oscenità diventa il 46 e se sta parlando avremo il 73. Infine, se sta compiendo una sciocchezza, il numero di riferimento sarà il 5. Quindi ora non ci resta che addormentarci nella speranza di fare un bel sogno rivelatore.