Fonte: Ansa

Chi ha inventato le patatine fritte? Non è come pensi

La paternità delle patatine è stata a lungo contesa, ma ecco (forse) in quale Paese sono state inventate

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

Le patatine fritte sono uno degli snack più amati e consumati al mondo, presenti in numerosi menù di ristoranti e fast food. Tuttavia, la loro origine è avvolta nel mistero e spesso oggetto di miti e leggende. Chi ha davvero inventato le patatine fritte? La risposta potrebbe non essere quella che ti aspetti. In questo articolo, esploreremo la storia affascinante e controversa di questo cibo iconico, svelando la verità nascosta dietro la sua creazione e sfatando le false credenze che circolano da decenni. Preparati a scoprire un lato inaspettato delle patatine fritte che ti lascerà sorpreso!

La nascita delle patatine fritte

È più contesa della Gioconda. Più combattuta del paese natale di Cristoforo Colombo. Stiamo parlando della nascita delle patatine fritte: amata (quasi) da tutti e la cui paternità è stata a lungo dibattuta. Ma ora (forse) possiamo dormire tranquilli, perché c’è chi non ha più dubbi: nonostante vengano chiamate “French Fry” si tratterebbe di un piatto di origine belga. A dirlo Albert Verdeyen chef e coautore di “Carrément Frites”, libro che parla della storia delle patatine fritte.

Secondo la tradizione nacquero in un paese del Belgio di nome Namur, dove gli abitanti andavano ghiotti di pesce fritto. Così quando il fiume congelò, impedendogli di pescare la materia prima, decisero di friggere le patate. La tradizione narra che fosse il 1680.

Ma c’è chi ritiene questa storia non plausibile, mentre il Belgio ha chiesto all’UNESCO di riconoscere le patatine fritte come icona ufficiale del patrimonio dello Stato. A non essere d’accordo con questa storia è Pierre Leclercq, storico culinario e professore dell’Università di Liège, che sposterebbe, se mai, la data di nascita più avanti di una cinquantina di anni. Al tempo stesso ritiene improbabile che il grasso, necessario per friggere, venisse sprecato così. I difensori dell’origine francese della patatina fritta, invece, ne indicano la “scoperta” alla fine del XVIII secolo a Parigi.

La ricetta tradizionale belga

Indubbiamente stabilire l’origine di questo piatto tanto conteso è difficile, proprio perché non si conosce il nome del suo inventore.

E se l’articolo uscito su “Le Figaro” (dal titolo “No, le patatine fritte non sono belghe”) ha fatto storcere il naso da più parti, è anche vero che le due preparazioni sono molto differenti. La ricetta tradizionale belga prevede che le patatine fritte vengano preparate con patate che nascono soprattutto nelle zona delle Fiandre, almeno così accadeva in precedenza. Le listarelle tagliate a mano, poi, vengono fritte due volte nel grasso di manzo.

Insomma, nonostante il Belgio abbia chiesto all’UNESCO di approvare le patatine fritte come icona ufficiale del Paese, forse le reali origini non verranno mai svelate del tutto. E non è detto che la battaglia per la paternità delle patatine fritte sia finita qui. Di sicuro c’è che è ormai diventata una ricetta esportata (con qualche differenza) in tutto il mondo ed è presente in piatti della tradizione nazionale di diversi paesi.

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