Italia, il dramma dei ghiacciai italiani visto dal satellite

Le immagini scioccanti dal satellite mostrano i ghiacciai alpini che svaniscono, confermando previsioni drammatiche. Scopri cosa sta accadendo.

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Il cambiamento climatico è ormai una realtà innegabile, evidente per chiunque abbia occhi per vedere e volontà di comprendere. Nonostante alcuni possano ancora rifiutare di accettare questa verità, le prove sono sotto i nostri occhi, tangibili e spaventose. La testimonianza più recente ci arriva dalle profonde valli delle Alpi italiane, dove il ghiacciaio Careser, situato nella Val di Peio, nel cuore del Trentino-Alto Adige, sta lentamente scomparendo. A dimostrarlo ci sono le foto dei satelliti.

Addio ai ghiacciai alpini: le foto di Samantha Cristoforetti

Nel 2022, Samantha Cristoforetti, la celebre astronauta italiana, ha scattato delle fotografie dallo spazio che rivelano una realtà raccapricciante. Le immagini satellitari mostrano il ghiacciaio Careser nel suo stato attuale, e la vista è ben lungi dall’essere rassicurante. Si tratta di un avvertimento visivo che ci dice che il futuro che temevamo sta lentamente ma inesorabilmente diventando il presente.

Le tristi previsioni fatte quasi un decennio fa stanno trovando conferma in queste immagini. Già nel dicembre 2013, un articolo scientifico frutto della ricerca condotta dall’Università di Padova e pubblicato su The Cryosphere metteva in guardia sulla rapida perdita di massa del ghiacciaio Careser. Questo ghiacciaio, un tempo maestoso, è oggi fortemente sbilanciato e in uno stato di decadimento accelerato.

Il tasso di perdita di massa degli ultimi tre decenni ha subito un aumento inaspettato, mettendo in allarme gli scienziati e facendo emergere una correlazione preoccupante con altri ghiacciai delle Alpi. Se questa tendenza dovesse persistere, il ghiacciaio Careser potrebbe scomparire entro pochi decenni, trasformando uno scenario drammatico in una triste realtà.

Siamo ora a un punto di svolta cruciale. Dieci anni sono trascorsi da quelle previsioni e, purtroppo, sembrano confermare il triste destino delineato dagli esperti. Lo stimato climatologo Paolo Gabrielli concorda con queste proiezioni, gettando luce sul fatto che, dopo un decennio, la realtà sta seguendo i tragici passi previsti.

Questa realtà inquietante non dovrebbe più essere ignorata, né minimizzata. Le conseguenze del cambiamento climatico stanno emergendo sotto gli occhi di tutti. Persino l’opinione pubblica, una volta più distante da questa tematica, si sta risvegliando all’urgenza di agire. La situazione sta cambiando, così come il nostro clima, e dobbiamo essere pronti ad adattarci e a fare scelte decisive per invertire questa tendenza distruttiva.

Il triste destino della Regina delle Dolomiti

Anche l’incantevole Marmolada, la Regina delle Dolomiti, sta subendo una trasformazione dolorosa. Le temperature eccessivamente calde persistono anche ad altitudini sorprendenti, costringendo persino gli escursionisti a indossare maniche corte a oltre 3.000 metri d’altezza.

Il recente record allarmante registrato alla stazione di Punta Penia, a Canazei, con una temperatura di 13,3°C a un’altitudine di 3.343 metri, testimonia la rapidità con cui il clima montano sta cambiando. I ghiacciai alpini, un tempo imponenti, stanno scomparendo, perdendo la loro maestosità e lasciandoci con una visione struggente di ciò che stiamo perdendo.

Se non riusciremo a porre un freno al riscaldamento globale e ad adottare azioni decisive per mitigare i suoi effetti, il ghiacciaio della Marmolada e tanti altri simboli della bellezza alpina saranno destinati a diventare soltanto un ricordo lontano. È giunto il momento di agire, di affrontare questa sfida con determinazione e di lavorare insieme per preservare il patrimonio naturale che ci circonda. Il tempo è ora, prima che le immagini dallo spazio diventino il nostro unico modo di ricordare ciò che una volta abbiamo perso.

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