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Gravidanza, vuoi sapere il sesso del nascituro? I metodi non convenzionali

Se si vuole sapere subito il sesso del proprio bambino ci sono alcuni divertenti metodi non convenzionali per cercare di capirlo, eccone alcuni

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

Quando si è in dolce attesa una delle cose per cui si è più impazienti è conoscere il sesso del proprio bambino. Non importa che sia maschio o femmina, gli si vorrà bene ugualmente, ma sapere il suo sesso aiuterà in tutti quei preparativi da fare prima della nascita. Comprare tutine, scegliere i giocattoli e addirittura preparare la stanza del bambino, saranno compiti più semplici una volta conosciuto il sesso del piccolo.

Il metodo convenzionale

Il metodo più sicuro per scoprire se il proprio bebè sarà un maschio o una femmina è tramite un’ecografia ad ultrasuoni.Questo semplice esame, ottiene i risultati ottimali tra le 18 e le 22 settimane dal concepimento. In quel periodo il feto ha già preso forma e l’utero è nelle condizioni migliori per un’analisi. Nelle settimane precedenti sarebbe troppo difficile stabilire il sesso perché l’apparato riproduttivo del bambino potrebbe ancora non essersi formato.

Modi alternativi per conoscere il sesso

Se si è troppo impazienti per aspettare l’ecografia, o se si vogliono altre conferme sul sesso del nascituro, ci sono diversi metodi non convenzionali per cercare di indovinare il suo genere. Questi stratagemmi non sono accurati al 100% ma non comportano rischio alcuno per la gravidanza. Se si vuole quindi ci si può divertire a provarli prima di aspettare una conferma dall’esame medico.

Un modo per scoprire se il bimbo è maschio o femmina nel primo periodo di gravidanza è il metodo Ramzi. Questa autoanalisi sfrutta la posizione della placenta nelle prime settimane dal concepimento. Altri metodi sono meno scientifici e più legati a tradizioni ed usanze. Sono le storie che raccontano le nonne, secondo cui ad esempio se non hai nausee mattutine all’inizio della gravidanza il bambino è un maschietto, altrimenti è una femmina.

Le leggende della nonna

Queste credenze sono numerosissime e disparate. Alcune sembrano completamente assurde, come quella secondo cui se hai riflessi rossastri nei capelli il neonato sarà una femmina e se hai le mani screpolate, invece, sarà un maschio. Oppure quella che afferma che sarà maschio se è pari la somma dei tuoi anni più il mese in cui hai concepito.

Altre sono un tantino più basate su osservazioni semi-scientifiche. Un esempio è la teoria secondo cui il bambino sarà maschio se il pancione si estende solo verso in avanti, e sarà femmina se invece si allarga anche verso i lati. Un’altra sostiene che se la frequenza cardiaca del bimbo è inferiore ai 140 battiti è un maschio e se è superiore è una femmina.

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