La barba di Davide Moscardelli ha ormai quasi quattro anni ed è diventata un simbolo, un'icona su tutti i campi di calcio.
L'attaccante nato a Mons, ma romano d'adozione, attualmente all'Arezzo, ha smesso di tagliarla il 2 febbraio 2013. Da allora la barba è sopravvissuta indenne a due promesse: quando era al Bologna Moscardelli diceva che l’avrebbe tagliata in caso di qualificazione all’Europa League o in caso di doppia cifra; passato al Lecce, aveva invece promesso che si sarebbe rasato in caso di promozione in serie B.
Gli obiettivi sono falliti e la sua enorme barba è ancora lì, sempre più folta: ma adesso è più a rischio che mai. "Se l’Arezzo viene promosso in Serie B posso tagliarmi la barba. Anche se non so se Mattia, il mio figlio più piccolo, avrà paura visto che non mi ha mai visto senza barba", sono le parole del giocatore trentasettenne in un'intervista alla Gazzetta dello Sport.
L'Arezzo sta volando ed è ora terzo in classifica, Moscardelli ci ha messo del suo con 7 reti in 14 partite, le ultime 2 a Prato, dove ha realizzato una rovesciata da urlo: "Ho il contratto in scadenza a giugno, con un’opzione per il rinnovo: vado avanti finché mi diverto".