Dopo una nuotata al mare o un tuffo in piscina capita che si accumuli dell’acqua nelle orecchie. L’istinto è quello di scuotere con forza la testa per farla uscire tutto. Ecco, sappiate che è una brutta abitudine che può avere ripercussioni serie sul cervello. Specie quello dei più piccoli. A dirlo è un team di ricerca americano composto da quattro scienziati della Università Cornell e del Virginia Tech.
- Acqua nelle orecchie: non scuotere la testa
- I bambini sono i soggetti più a rischio
- Cosa fare se hai acqua nelle orecchie
Acqua nelle orecchie: non scuotere la testa
I ricercatori, coordinati dal dottor Anuj Baskota dell’ateneo di New York, sono giunti a tale conclusione ricreando un condotto uditivo umano in 3D (in vetro) e sottoponendolo alle forze necessarie per determinare l’espulsione dell’acqua.
Dopo aver costruito il modello e inserito l’acqua lo hanno scosso con violenza con un macchinario fino a far fuoriuscire il liquido. L’accelerazione necessaria per ottenere l’espulsione dell’acqua è stata misurata in 10g, “che può causare gravi danni al cervello umano”, hanno fatto sapere gli autori dello studio.
I bambini sono i soggetti più a rischio
“I risultati hanno rivelato che l’accelerazione critica per rimuovere l’acqua dal condotto uditivo dipende fortemente dal volume e dalla posizione del liquido intrappolato all’interno del tubo”, hanno quindi aggiunto i ricercatori.
Dal momento che minori sono le dimensioni del condotto uditivo e maggiore è la forza necessaria per espellere l’acqua, ne deriva che a rischiare di più sono i bambini, i quali spesso hanno a che fare con acqua che rimane nelle orecchie dopo giochi e nuotate in acqua.
Cosa fare se hai acqua nelle orecchie
In virtù di questi risultati, gli scienziati sconsigliano di adottare questo comportamento, e invitano mamma e papà ad avvertire in bambini. Ci sono ben altri modi per aiutarsi a rimuovere l’acqua dalle orecchie.
Ad esempio scuotere delicatamente il lobo dell’orecchio, oppure sdraiarsi su un fianco, o ancora l’applicazione di soluzioni che possono favorire la fuoriuscita del fastidioso liquido. Evitiamo quindi che i nostri bambini cedano all’impulso, a questo punto pericoloso, di agitare con forza il capo.