Maccio Capatonda torna al cinema dopo il film d’esordio “Italiano medio” e “Quel bravo ragazzo”, il nucleo del lungometraggio è sempre una critica demenziale ma con un sotto testo satirico del popolo italiano. In questo caso viene presa di mira la morbosità della televisione italiana e del suo pubblico per le tragedie, i rapimenti, gli omicidi e in generale la cronaca nera. Una morbosità in grado di creare -come accade anche nel film- un flusso turistico nei luoghi teatro di tragedie.
A impersonare la tipica giornalista specializzata in questo tipo di notizie è Sabrina Ferilli, una vera e propria star del cinema italiano che reciterà al fianco degli ormai celebri attori-maschera di Maccio Capatonda, come Herbert Ballerina e Ivo Avido, creando un interessante effetto di contrasto comico.
La trama del film
Il paese al centro della vicenda è un piccolissimo comune tra l’Abruzzo e il Molise, nel cuore della profonda provincia italiana, dove il mito della grande città si identifica con la relativamente piccola Campobasso. L’idea del sindaco Piero Peluria (Maccio Capatonda) è quella di trasformare la morte di un’anziana signora in un finto omicidio, in modo da destare l’interesse dei media e trasformare il suo comune in una meta del cosiddetto “turismo nero”.
Sabrina Ferilli, secondo Maccio Capatonda, è perfetta per il ruolo: una giornalista di bell’aspetto che trasforma tragedie in gossip, tramite servizi al telegiornale tra il grottesco, il tragicomico e il cinico. Insomma, una Barbara D’Urso estremizzata.
L’attrice dice di essere rimasta profondamente affascinata dalla parte e dalla sceneggiatura, fortemente attuale e critica nei confronti di una parte consistente della televisione italiana.
Capire e apprezzare Maccio Capatonda
La comicità di Maccio Capatonda può apparire demenziale, al limite del nonsense e talvolta fine a sé stessa. Non tutti riescono ad apprezzarla nell’immediato e la critica nei suoi confronti rimane profondamente divisa.
Maccio Capatonda ama fare una parodia totale e dissacrante per raccontare i difetti del nostro paese. La demenzialità dei suoi personaggi, spesso insita in nomi-parlanti, in modi di parlare farseschi e fortemente connotati, stempera l’ironia graffiante che percorre i suoi video, le sue serie e i suoi lungometraggi, permettendoci di ridere con spensieratezza delle profonde contraddizioni e assurdità alla base della nostra società. Date dunque una chance a questo nuovo film di Marcello Macchia, in arte Maccio Capatonda.