Olimpiadi, perchè gli atleti mordono le medaglie? Non è solo per i fotografi

Vi siete mai chiesti per quale motivo gli atleti olimpici mordono le medaglie sul podio? Non ci resta che andare a scoprirlo insieme.

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Durante le Olimpiadi di Parigi 2024 attualmente in corso, è chiaro che tra le scene più iconiche e curiose che abbiamo osservato ce n’è sempre una: gli atleti che mordono le loro medaglie sul podio. Si tratta di un gesto apparentemente strano e inspiegabile ma al contempo diffuso e spontaneo. Anzi, da tempo è diventato un vero e proprio rituale per i vincitori sul podio. Ma qual è il vero motivo dietro questa pratica?

Perché gli atleti che vincono alle Olimpiadi mordono le medaglie?

Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Nel corso delle attuali Olimpiadi di Parigi 2024, abbiamo più volte assistito al gesto del “morso della medaglia” da parte degli atleti che salgono sul podio.

Gli italiani non hanno fatto eccezione: Nicolò Martinenghi, ad esempio, dopo aver trionfato nei 100 rana e aver conquistato l’oro, è stato più volte immortalato mentre mordeva il prezioso metallo appeso al collo.

Una scena divertente si è verificata invece alla fine della competizione di ginnastica artistica, dove Alice D’Amato e Manila Esposito, rispettivamente medaglia d’oro e di bronzo nella trave, hanno subito morso la medaglia sul podio. La vincitrice dell’argento – la cinese Zhou Yaqin – prima le ha osservate incuriosita, poi le ha imitate mordendo a sua volta la medaglia.

Quali sono le origini di questo gesto?

Mordere la medaglia è ormai un’abitudine consolidata in praticamente tutti i giochi olimpici moderni e non lo scopriamo certo a Parigi 2024. Di certo, è diventato un rituale, una moda che si tramanda di anno in anno. Quasi tutti gli atleti, una volta saliti sul podio dopo aver conquistato una medaglia, si lasciano immortalare mentre prendono a morsi il prezioso riconoscimento. Ma perché?

L’origine di questa tendenza, in realtà, non è chiara. Alcuni pensano che sia nata grazie alla squadra della Gran Bretagna che vinse la medaglia d’oro nella staffetta 4×400 m ai campionati mondiali di Tokyo 1991, composta da Derek Redmond, John Regis, Kriss Akabusi e Roger Black. Pare siano stati loro a mordere per primi le loro medaglie. Ma non ne siamo sicuri al 100%.

Un’altra teoria, invece, suggerisce che l’usanza di mordere le medaglia derivi dal modo in cui le persone un tempo estraevano l’oro. Durante la corsa all’oro negli Stati Uniti del diciannovesimo secolo, i cercatori d’oro verificavano l’autenticità del metallo mordendolo: l’oro è infatti più morbido dell’argento o del bronzo e, se i denti lasciavano un segno, voleva dire che il metallo era autentico.

C’è anche chi crede che l’usanza di mordere le medaglie non abbia alcun significato particolare e che sia solo un espediente richiesto agli atleti dai fotografi, al fine di rendere le foto più interessanti e memorabili. La verità però sembra un’altra: secondo un’altra interpretazione più simbolica, pare che mordere la medaglia possa rappresentare un modo viscerale e istintivo di “assaporare” la vittoria, di afferrare con tutti i sensi l’importanza di quel momento. Praticamente, è come se l’atleta volesse imprimere nella propria memoria il sapore del successo…

Ci piace pensare che, al di là delle origini incerte di questa usanza e dei suoi significati più pratici, sia questa la verità…

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