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Perché il gioco del "Tresette" si chiama così?

Sapete perché il gioco del Tresette si chiama così? Scopriamo insieme le origini di uno dei giochi di carte più amati

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

Perché il gioco del Tresette si chiama così? Le origini non sono ben chiare, anche se una cosa è abbastanza certa, si tratta di un gioco di carte nato nel nostro Paese. Sembra proprio che possa essere nato a Roma, anche se si ha mai avuta una conferma, visto che esistono molte varianti in base alla zona in cui viene disputata una partita, quindi le radici potrebbero essere varie. Nonostante si annoverino delle radici romane, il gioco viene maggiormente praticato nel sud Italia, in particolare a Napoli.

 

Dove si gioca a Tresette

Si gioca anche nelle nazioni limitrofe all’Italia, soprattutto in quelle dove c’è stata una dominazione veneziana, stiamo parlando di paesi come la Croazia e la Slovenia. Le prime regole del gioco vennero narrate in due testi: il primo era un poema in latino dal titolo Ludus, vulgò dictus Tresette in quattro, latino metro descriptus, edito da Gaeteno Biondelli; il secondo fu il Codice di Chitarrella, due raccolte di regole di gioco di carte, dove vennero descritte non solo le regole del Tresette ma anche quelle dello Scopone, e vennero pubblicate da più editori a Napoli.

Le origini del nome

Se non si hanno delle certezze sulle origini del gioco, non si hanno nemmeno quelle sulle origini del nome. Pare che all’inizio il gioco prevedesse che i sette valessero un terzo di punto, per questo il tre stava ad indicare la carta, in ordine gerarchico, più alta, mentre il sette stava ad indicare quella più bassa con valore di punteggio, però, superiore allo zero, che poteva raggiungere un totale di dodici. In seguito si decise di apportare qualche modifica al gioco, soprattutto perché si rischiava di finire sempre in parità, per questo il gioco venne affinato all’otto, esiliando il sette fra le scartine.

Nonostante queste modifiche, venne mantenuto il nome Tresette. Questo nome portò anche una nuova regola nella lista di quelle già esistenti, infatti se si ricevono tre sette consecutivamente, durante la distribuzione delle carte da gioco, questo fatto può dar diritto a chiedere l’annullamento della mano e la ridistribuzione delle carte. Quanto è stato raccontato, pare che sia la storia più accreditata, anche se, secondo alcuni, il Tresette non ha origini romane, bensì napoletane, visto anche la pubblicazione del Codice di Chitarrella, al cui interno vengono egregiamente spiegate le regole dell’appassionante gioco e vengono addirittura forniti dettagli e strategie da poter addottare durante una partita.

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