L’italiano è una lingua affascinante e complicata, che annovera fra le sue particolarità tutta una serie di modi di dire che si differenziano da una regione all’altra e che spesso hanno una storia curiosa alle spalle (sapevate ad esempio perchè si dice “fare fiasco”?)
Marinare: dalla cucina alla scuola
Ad esempio, l’atto di saltare la scuola per uscire con gli amici o per evitare un compito in classe è detto in italiano “marinare la scuola”: un’espressione già di per sé curiosa, perché rimanda alla marinatura, una pratica utilizzata in cucina.
La marinatura viene effettuata su carni, pesce e verdure con olio, aceto e spezie, in modo da renderli più morbidi e saporiti: letteralmente può essere intesa come un sistema di conservazione o di cottura, visto che un tempo veniva utilizzata a questo scopo.
In questo senso, marinare la scuola può significare “rimandarla a dopo, conservarla” (qui qualche consiglio per non farsi scoprire dai genitori)
A ogni regione la sua versione
Questa è la versione italiana del termine, ma è molto divertente il fatto che ogni regione (o quasi) ne abbia una sua versione, alcune particolarmente “oscure”: nel Lazio ma anche in Abruzzo si dice fare sega, in Lombardia si bigia, si scavalla o si jumpa.
In Veneto gli studenti sono più determinati: la scuola si impicca, si brucia o si fa berna, mentre in Piemonte si taglia e in Val D’Aosta si schissa.
Si fa filone in Puglia, si fa lippa in Friuli e si fa spago in Molise, mentre in Calabria ci sono diverse espressioni: fare buco, fare fughino, salare. In Sicilia si dice buttarsela, in Toscana fare forca. Vince forse l’award dell’originalità la Sardegna, dove si dice fare vela.
Qualunque sia il modo in cui lo diciate, siamo sicuri che tutti, una volta o l’altra, avrete saltato la scuola per una ragione o per un’altra: pensare che a questo ragazzino la giustificazione l’ha firmata Bruce Springsteen in persona!