La prima frase in italiano? Una parolaccia! A svelarlo alcuni studiosi che hanno analizzato alcune iscrizioni presso la Basilica di San Clemente a Roma.
La frase in italiano più antica di sempre
In questo edificio sacro infatti si trovano delle incisioni realizzate nel IX secolo d.C. in volgare italiano. L’iscrizione ha più di mille anni e a tutti gli effetti è considerata la frase in italiano più antica di sempre. Dopo aver scoperto questo dettaglio vi starete chiedendo cosa c’è scritto in quella frase. Una dedica d’amore? Un detto oppure una preghiera? Assolutamente no! Si tratta infatti di una parolaccia.
La frase, denominata Iscrizione di San Clemente e Sisinnio, è tratta dalla Passio Sancti Clementis. Protagonista dell’iscrizione Sisinnio, un signore del IX secolo d.C. che si arrabbia con due schiavi che avrebbero trascinato una colonna anziché il corpo di San Clemente senza accorgersene.
L’insulto del signore agli schiavi
Nel testo Sisinium dice: “Fili de le pute, traite”. “Albertel, trai” risponde Gosmarium, “Falite dereto co lo palo, Carvoncelle!” continua Albertellus. A quel punto interviene San Clemente dicendo: “Duritiam cordis vestris, saxa traere meruistis”. (traduzione: Sisinnio: “Figli di pu***na, tirate!”. Gosmario: “Albertello, tira!”. Albertello: “Carboncello, fai leva contro il palo!”. San Clemente: “A causa della durezza del vostro cuore, avete meritato di trascinare sassi”).
La prima frase in italiano dunque sarebbe uno scambio di battute triviali fra i protagonisti del racconto, fra insulti e parolacce. Questa è la dimostrazione, secondo gli studiosi, che l’italiano, sin dalla sua nascita, era una lingua popolare e vivace. Si tratta di una nuova visione dell’italiano, molto diversa da quella che ci hanno trasmesso alle medie o alle superiori.
L’italiano infatti è nato, in seguito a numerose trasformazioni e processi storici-linguistici. Secondo gli studiosi sarebbe in realtà una corruzione del latino e, tramite l’intervento di Dante, Petrarca e Boccaccio, è divenuta la lingua viva che oggi conosciamo e amiamo.