Ti siedi sulla sabbia in spiaggia? Da oggi non lo farai più: i rischi e i pericoli

La spiaggia è un luogo di relax, ma attenzione alla sabbia, soprattutto se ti ci siedi direttamente! Scopri i rischi e i pericoli di questo gesto.

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Con l’inizio del mese di luglio, l’estate 2024 è ormai entrata nel vivo e tanti italiani si stanno concedendo un periodo di meritato relax sui nostri splendidi litorali. L’immagine è sublime: una giornata estiva perfetta in cui il sole splende e il mare luccica. Ma spunta un pericolo, tra il caldo avvolgente della sabbia… Sedersi sulla spiaggia può essere un gesto semplice e magari anche romantico ma dietro questo piccolo piacere possono nascondersi dei rischi inaspettati. Le spiagge, pur con il loro fascino naturale, nascondono infatti delle piccole insidie che possono trasformare un momento di relax in un’esperienza tutt’altro che piacevole. Ma di quali esperienze si tratta? Non ci resta che andare a scoprirlo insieme.

I pericoli di sedersi in spiaggia: il rischio infezioni sulla sabbia

Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Il fascino di una giornata in spiaggia può trasformarsi in un incubo a causa delle infezioni che è possibile contrarre. La sabbia, infatti, può nascondere tutta una serie di insidie pericolose sulla sua “innocua” superficie. Virus, batteri e funghi trovano nelle spiagge un terreno fertile per proliferare, facendo sì che la sabbia possa essere contaminata da microrganismi responsabili di infezioni di diverso genere.

I funghi, ad esempio, possono trasmettere infezioni non solo attraverso il contatto diretto con la sabbia, ma anche attraverso sdraio, lettini, passerelle, docce e bordi piscina.

Un’infezione particolarmente comune, soprattutto per la sua capacità di diffusione tra i bambini sotto i dieci anni, è l’impetigine. Si tratta di una forma superficiale di piodermite causata da streptococchi e stafilococchi, che sono batteri che trovano un ambiente ideale nella sabbia umida e calda come, appunto, quella delle spiagge. L’infezione può manifestarsi con piccole macchie rosse che possono evolvere in bollicine piene di liquido. A un primo sguardo può sembrare una semplice irritazione cutanea, ma si tratta di un’infezione che può rapidamente diffondersi e richiedere un trattamento antibiotico specifico.

Particolarmente frequenti in spiaggia sono anche le micosi, ovvero infezioni fungine. Tra queste, l’elenco comprende: la tinea corporis (tigna), il piede d’atleta e l’onicomicosi (funghi delle unghie). sintomi variano dalla presenza di macchie rosse e squamose, al prurito e bruciore, fino all’ispessimento e allo scolorimento delle unghie.

Un’altra infezione che si può contrarre dalla sabbia della spiaggia è la follicolite, che colpisce i follicoli piliferi. Essa si manifesta con la comparsa di piccoli brufoli rossi o pustole, spesso dolorosi e pruriginosi. Può essere causata dai batteri presenti nella sabbia, specialmente quando questa è calda e umida e ne favorisce la proliferazione.

Tra i rischi meno d’impatto e a un primo sguardo non collegati alla sabbia delle spiagge c’è la gastroenterite. Si tratta di un’infezione del tratto digestivo che può causare diarrea, vomito e crampi addominali. Essa può essere provocata da virus o batteri presenti nell’acqua o nella sabbia contaminata. Ad esempio, anche una piccola quantità di sabbia ingerita accidentalmente può essere sufficiente per contrarla.

Come prevenire le infezioni che si possono contrarre sulla sabbia

Prevenire le infezioni che si possono contrarre al mare, sedendosi sulla sabbia, richiede una serie di accorgimenti semplici ma che possono essere di vitale importanza per evitare che una giornata in spiaggia possa trasformarsi in un incubo.

Innanzitutto, è sempre bene lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone, soprattutto dopo essere stati a contatto con la sabbia o l’acqua. Di conseguenza, dopo ogni bagno è buona pratica fare sempre una doccia volta a rimuovere eventuali residui di sabbia e microorganismi.

Poi, bisogna cercare di evitare i contatti con sabbia e acqua contaminata. Se ci sono aree in cui sono esposti divieti di balneazione, bisogna rispettarli rigorosamente. Inoltre, se fai il bagno, cerca di non ingerire mai l’acqua di mare, che può essere un pericoloso veicolo di batteri e virus. Inoltre, sedersi su una stuoia o su un asciugamano invece che direttamente sulla sabbia è alla base di qualsiasi operazione di prevenzione.

Bisogna anche tener conto di altri fattori. Le ferite, ad esempio, anche le più piccole, quando si va in spiaggia devono essere protette con un bendaggio impermeabile per prevenire l’ingresso di batteri.

Inoltre, quando si va in spiaggia bisogna ricordarsi di utilizzare sempre un asciugamano personale, senza mai condividerlo, come ad esempio sdraiandosi su quello di qualcun altro. Inoltre, è buona pratica scrollare sempre la sabbia dai vestiti e dall’asciugamano prima di rientrare in casa al fine di limitare la diffusione di eventuali patogeni anche dopo essere stati in spiaggia.

Infine, è altrettanto fondamentale prestare sempre attenzione agli animali (non importa se domestici, randagi o selvatici) che potrebbero essere presenti in spiaggia. Il loro passaggio può trasmettere delle infezioni che rischiano di essere particolarmente pericolose.

Sole e insetti possono provocare infezioni in spiaggia?

Contrariamente a quanto si pensa, il sole e gli insetti non sono tra i principali veicoli di infezione in spiaggia. Sebbene entrambi possono causare una serie di problemi diversi, si tratta per lo più di eventi traumatici.

Ad ogni modo, le ustioni indeboliscono la barriera cutanea, facendo sì che la nostra pelle possa essere più vulnerabile alle infezioni fungine o batteriche, come pure all’ingresso di virus nel nostro organismo.

Il troppo sole provoca anche disidratazione che, a sua volta, può compromettere temporaneamente il sistema immunitario rendendo l’organismo più suscettibile alle infezioni.

Discorso a parte meritano le punture di insetto. È chiaro che i “pizzichi” di alcuni fastidiosi animaletti (come ad esempio zanzare, mosche e tafani) possono trasmettere malattie infettive come la malaria, il dengue e il virus Zika. Generalmente, però, poco hanno a che fare con le possibili infezioni che si possono contrarre dal contatto con la sabbia.

C’è però da fare attenzione ad un altro dettaglio: la sabbia, specie se calda e umida, può essere il luogo più ospitale per alcuni insetti dalle punture potenzialmente pericolose, come vespe e calabroni, che possono nascondersi tra i granelli della spiaggia e avvicinarsi soprattutto durante i pasti.

Di conseguenza, le operazioni di prevenzione sono quelle classiche: proteggersi dal sole con l’utilizzo di berretti e creme solari ad adeguato livello di protezione, bere molta acqua per evitare la disidratazione, usare repellenti per insetti da applicare sulla pelle esposta per proteggersi dalle punture, cercare di evitare il contatto con gli animali marini…

Eh già, perché in mare possiamo essere colpiti da meduse, tracine e ricci di mare, mentre fuori dall’acqua tra la sabbia possono nascondersi meduse spiaggiate o piccoli granchi, i cui pizzicotti non sono certo piacevoli!

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