Finalmente l’autunno 2023 sembra arrivato. Le alte temperature di questa lunghissima estate sono ormai scemate, per cui si inizia a pensare all’autunno, cambiando anche la nostra alimentazione. Il cachi, per esempio, è uno dei frutti autunnali per eccellenza, dotato di numerose proprietà nutritive (se vuoi vivere più a lungo, mangiane parecchi!) e per i cinesi considerato l’albero delle sette virtù: è infatti longevo, ottimo per far nidificare gli uccelli, fa molta ombra, la legna è molto buona da ardere e ancora il fogliame produce concime di ottima qualità, raramente viene attaccato dai parassiti e poi è esteticamente bellissimo grazie ai suoi frutti colorati.
I cachi sono i frutti di specie appartenenti al genere Diospyros, a sua volta incluso nella famiglia delle Ebenaceae. Si tratta di frutti originari della Cina che nel corso dei secoli si sono diffusi nella penisola coreana e in Giappone per giungere, nella metà del XIX secolo, fino in California.
Il cachi offre una serie di preziosi nutrienti che aiutano a fronteggiare il periodo autunnale, e le temperature che iniziano a farsi più basse. E’ utile sapere, allora, che 100 grammi di cachi apportano 70 Calorie così suddivise:
- 18,9 g di carboidrati
- 0,58 g di proteine
- 0,19 g di lipidi
- 3,6 g di fibre
I cachi sono dunque, ottime fonti di fibre benefiche per l’intestino e per la salute cardiovascolare e di molecole dall’attività antiossidante che aiutano a proteggere le cellule dall’invecchiamento e da diverse malattie. Le catechine sono state associate anche ad attività anti-infettive, antinfiammatorie e antiemorragiche. L’acido betulinico sembra invece esercitare un’azione antitumorale. Infine, le vitamine e minerali apportati dai cachi agiscono come cofattori per diversi enzimi, inclusi quelli che aiutano l’organismo a difendersi dallo stress ossidativo. Il mese di ottobre, segna proprio l’inizio della stagione dei cachi che finisce a dicembre.
Oltre ai benefici per il nostro organismo, c’è anche una leggenda legata ai cachi, secondo cui all’interno, e precisamente nei semini, sia possibile rintracciare una delle tre posate. Ci spieghiamo meglio: una tradizione popolare derivante dai contadini del Nord Italia segnala la presenza di alcune particolari figure – in questo caso o una forchetta, o un cucchiaio o un coltello – all’interno dei semi del frutto una volta spaccati a metà.
Tagliati longitudinalmente e osservata la forma impressa, si dice sia possibile ottenere delle previsioni meteo sull’inverno (Mai vista la neve nel deserto? Eccola): in particolare se la forma assunta dal germoglio somiglia a una forchetta, la stagione fredda sarà mite e con poca neve; qualora ravvisassimo un cucchiaio le temperature saranno relativamente miti, ma la neve abbonderà e infine se troviamo un coltello, significa che ci attende un inverno molto freddo tuttavia con scarse piogge.
La ‘posata’ che ci sembra di scorgere nei semi di cachi altro non è che il germoglio non ancora maturato e la sua forma rispetto allo stato di emissione di cotiledoni (ovvero le prime foglie del cachi); esso è ancora bianco perché al buio per tutto il tempo, poi grazie alla fotosintesi prenderà il tipico colore verde delle foglie.
L’aneddoto delle posate nei semi di cachi per predire l’inverno è basato su credenze folcloristiche e non ha evidenze scientifiche, ma la diceria sui cachi è piuttosto radicata nel nostro territorio e, a dire il vero, anche piuttosto suggestiva. Qualcuno può sicuramente etichettarla come bufala, altri – un po’ come per l’oroscopo – hanno la curiosità di verificare questa bizzarra curiosità… E voi, ci credete? Non vi resta che provare e vedere se i prossimi mesi rispetteranno le previsioni meteo del cachi che avete scelto di aprire e esaminare.