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Sai perché i chirurghi entrano in sala operatoria con le mani alzate? Il motivo

Il gesto dei chirurghi di alzare le mani prima di un’operazione non è casuale: c’è un motivo scientifico

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Stefania Cicirello

Stefania Cicirello

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La preparazione dei chirurghi prima di un intervento è un momento fondamentale per garantire la sicurezza del paziente e ridurre al minimo i rischi di infezioni. Tra le procedure rigorose seguite in sala operatoria, un dettaglio attira spesso l’attenzione di chi osserva per la prima volta: l’ingresso dei chirurghi con le mani sollevate, tenute rigorosamente sopra il livello del petto. Questo gesto, che potrebbe sembrare un semplice rituale, ha in realtà ragioni pratiche e scientifiche ben precise, tutte legate al mantenimento della sterilità e alla prevenzione delle contaminazioni.

Il lavaggio “chirurgico”

Prima di accedere alla sala operatoria, i chirurghi devono seguire un accurato lavaggio chirurgico delle mani e degli avambracci. Questo processo prevede l’utilizzo di saponi antisettici progettati per eliminare i batteri presenti sulla pelle. Il lavaggio non si limita alla pulizia superficiale ma si concentra anche sulla rimozione della flora batterica residente, quella che risiede naturalmente negli strati più profondi della pelle.

Il motivo di questa attenzione maniacale all’igiene è semplice: le mani rappresentano una delle principali vie di trasmissione di infezioni. Qualsiasi contaminazione, anche impercettibile, potrebbe avere conseguenze gravi per il paziente, specialmente durante interventi invasivi.

Perché le mani restano sollevate?

Dopo aver completato il lavaggio, i chirurghi mantengono le mani sollevate sopra il livello del petto, con i gomiti piegati. Questo gesto ha due funzioni principali:

  • Prevenire il contatto con superfici non sterili: durante il trasferimento dal lavandino alla sala operatoria, c’è sempre il rischio che mani e avambracci possano toccare accidentalmente oggetti o superfici contaminati. Tenendo le mani alzate, si riduce drasticamente questa possibilità.
  • Evitare la contaminazione da deflusso di acqua: dopo il lavaggio, residui di acqua e detergente possono scivolare lungo gli avambracci. Tenendo le mani sollevate, l’acqua scorre verso i gomiti, lontano dalle dita, che sono la parte più critica per il chirurgo. Se invece le mani fossero abbassate, l’acqua contaminata dalle aree meno sterili degli avambracci potrebbe finire sulle mani, compromettendo la sterilizzazione appena ottenuta.

La vestizione: un altro passaggio cruciale

Dopo aver eseguito il lavaggio, il chirurgo procede con la vestizione, che prevede nell’indossare un camice e un paio di guanti sterili. Questo processo avviene sotto il controllo e l’assistenza di un membro dell’equipe medica, per garantire che il chirurgo non entri mai in contatto con superfici non pulite. I guanti sterili rappresentano l’ultima protezione tra le mani del chirurgo e il paziente, e devono essere indossati seguendo una procedura rigorosa.

La necessità di mantenere la sterilità in sala operatoria non si limita solo alle mani. L’intero ambiente deve essere sottoposto a controlli rigorosi, dalla disinfezione delle superfici all’uso di strumenti sterili, passando per un sistema di ventilazione che filtra le particelle presenti nell’aria. Questi protocolli rappresentano una barriera contro le infezioni, uno dei rischi più temuti in chirurgia.

Il significato del gesto

Il gesto di entrare in sala operatoria con le mani alzate è quindi simbolo e risultato di un complesso sistema di misure preventive. Ogni singola azione è finalizzata a creare un ambiente sterile e sicuro per il paziente. Questo processo, che potrebbe apparire ripetitivo, è in realtà il frutto di anni di studi scientifici e innovazioni nel campo della medicina.

Ciò che quindi può sembrare un dettaglio curioso è in realtà uno dei momenti più importanti della preparazione di un chirurgo. Questo gesto, insieme ad altre procedure, assicura che il rischio di infezioni sia ridotto al minimo, permettendo ai professionisti di concentrarsi sulla loro missione principale: salvare vite.

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