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Uova al tegamino: attenti alla cottura. Cosa spiega l'infettivologo sui rischi

Uova crude o poco cotte possono essere un rischio per la salute. L’infettivologo Bassetti spiega come cucinarle senza pericoli

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

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Preparare un semplice uovo al tegamino può sembrare un gesto quotidiano, banale, privo di rischi. Ma la verità è che dietro questa abitudine alimentare così diffusa si nasconde un potenziale pericolo per la salute, spesso sottovalutato: la contaminazione da Salmonella. A lanciare l’allarme è l’infettivologo Matteo Bassetti, che invita a prestare maggiore attenzione alla cottura delle uova, soprattutto in alcune preparazioni molto comuni.

La Salmonella: cos’è e perché preoccupa

La Salmonella è un batterio responsabile di una delle più frequenti infezioni alimentari, che si manifesta con sintomi come diarrea, febbre, dolori addominali, nausea e, nei casi più gravi, può richiedere il ricovero ospedaliero. La trasmissione avviene soprattutto attraverso il consumo di alimenti contaminati crudi o poco cotti, tra cui le uova sono una delle principali fonti.

Nel caso delle uova, la contaminazione può avvenire all’interno del guscio (in caso di infezione dell’apparato riproduttivo della gallina) o sulla superficie esterna. Per questo motivo, la corretta cottura è un fattore cruciale per eliminare il rischio batterico.

Uova crude o poco cotte? Meglio evitare

L’infettivologo Bassetti ha sottolineato che alcune preparazioni molto amate della cucina italiana – come la carbonara, il tiramisù o la maionese fatta in casa – possono rappresentare un veicolo per la Salmonella se contengono uova crude o solo leggermente scaldate. Lo stesso discorso vale per le uova al tegamino se il tuorlo resta troppo liquido e l’albume non è completamente coagulato: in queste condizioni, il calore potrebbe non essere sufficiente a uccidere eventuali batteri presenti.

Secondo gli esperti, per garantire la sicurezza microbiologica, l’uovo dovrebbe essere cotto a una temperatura interna di almeno 70°C per almeno un minuto. Questo significa che le uova devono risultare ben cotte, sia nel tuorlo che nell’albume.

Oltre alla cottura, un altro elemento da non trascurare è la manipolazione dell’uovo crudo, che può facilmente contaminare utensili, mani o superfici della cucina. L’invito degli esperti è quindi quello di lavare sempre le mani dopo aver rotto un uovo e di evitare contaminazioni crociate, soprattutto se si stanno preparando alimenti che non subiranno ulteriori cotture.

Uova sicure: come sceglierle e conservarle

Anche la provenienza delle uova gioca un ruolo importante. Bassetti consiglia di acquistare uova da produttori certificati e controllati, preferendo quelle provenienti da allevamenti a norma e regolarmente ispezionati. La refrigerazione è un altro fattore decisivo: le uova vanno conservate in frigorifero, mai a temperatura ambiente, soprattutto d’estate, per evitare la proliferazione batterica.

Per chi non vuole rinunciare a preparazioni con uova crude, la soluzione più sicura è l’uso di uova pastorizzate, che si trovano facilmente in commercio in forma liquida o in brick, ideali per dolci, salse e piatti che non richiedono cottura.

L’obiettivo non è certo quello di creare allarmismo o demonizzare un alimento sano e nutriente come l’uovo, ricco di proteine, vitamine e grassi buoni. Ma, come spesso accade in ambito alimentare, la differenza tra un piatto delizioso e un rischio per la salute sta nei dettagli: una cottura superficiale, una scarsa attenzione all’igiene o la leggerezza nel trattare l’alimento crudo possono avere conseguenze anche gravi, soprattutto per anziani, bambini o persone immunodepresse.

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