Le uova sono un vero dono gastronomico, si prestano a un’ampia varietà di preparazioni culinarie. Dai dolci ai piatti salati, dalla frittata elaborata alle creazioni rapide, sono un ingrediente sempre in grado di deliziare il palato con la loro versatilità. Tuttavia, in certi momenti ci si trova ad affrontare l’incognita delle uova scadute (o comunque guaste) nel frigorifero. Ma come gestire questa situazione? E come riuscire a capire se le uova che abbiamo in casa sono ancora commestibili?
- Il test del galleggiamento per capire se le nostre uova sono fresche
- Il test olfattivo per capire se un uovo è buono
- Il test del tuorlo: scopri se un uovo è buono
- Quali sono i rischi del consumo di un uovo scaduto?
Il test del galleggiamento per capire se le nostre uova sono fresche
Una delle strategie più affidabili per determinare la freschezza delle uova è attraverso il test del galleggiamento. Basta una semplice ciotola, un bicchiere o una pentola riempita con acqua a temperatura ambiente. Immergendo l’uovo, se riemerge subito in superficie è indicativo di una possibile non idoneità al consumo.
Ma qual è la base scientifica dietro a questo test? Le uova fresche sono più dense dell’acqua, dunque tendono a sprofondare. Nel caso in cui un uovo cominci a deteriorarsi, rilascia gas che lo rende più leggero. Questo accumulo di gas forma sacche d’aria che lo fanno galleggiare in acqua. Pertanto, quando si verifica questo fenomeno, è preferibile scartare l’uovo.
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Il test olfattivo per capire se un uovo è buono
In verità, sono diversi i metodi che si offrono per valutare la qualità delle uova. Un esempio molto semplice è il test olfattivo: un cattivo odore quando l’uovo viene aperto (e in certi casi anche quando è ancora intatto) suggerisce un alto rischio di deterioramento.
Le uova emettono un odore sgradevole quando si guastano a causa dei processi chimici e biologici che avvengono al loro interno durante il deterioramento. Questi processi sono principalmente legati alla crescita di batteri come Salmonella e altre specie di batteri decompositori.
Quando un uovo si deteriora, la membrana protettiva all’interno dell’uovo diventa più permeabile, consentendo l’entrata di batteri e gas. Questi batteri iniziano a rompere le proteine presenti nell’uovo attraverso il processo di putrefazione. Questa decomposizione produce vari composti, tra cui ammine volatili, idrogeno solforato e ammoniaca: sono loro i responsabili dell’odore sgradevole associato alle uova guaste.
Il test del tuorlo: scopri se un uovo è buono
Persino dopo l’apertura, l’aspetto dell’uovo può rivelare informazioni cruciali sulla sua freschezza. Basta osservare il rosso d’uovo. Un tuorlo tondeggiante, compatto e aderente all’albume indica freschezza, mentre un albume acquoso e separato può indicare che l’uovo è datato e pertanto da scartare. Ancora una volta, l’emanazione di un odore sgradevolmente sulfureo è indicatore di mancata freschezza o conservazione impropria.
Quali sono i rischi del consumo di un uovo scaduto?
La verifica della data di scadenza rappresenta un passo fondamentale per valutare la freschezza delle uova. Tuttavia, superare tale data non segna necessariamente la fine dell’idoneità al consumo, poiché molti organismi sanitari e alimentari concordano sul fatto che le uova possano mantenersi buone anche diverse settimane dopo tale data, a condizione che siano state conservate adeguatamente.
Ad ogni modo il rischio del consumo di uova guaste è quello di contrarre infezioni da salmonella o E. coli, che possono causare sintomi quali diarrea, febbre e vomito. Effetti bruttissimi che sottolineano l’importanza di un corretto trattamento e di una buona conservazione delle uova. A proposito, conosci il trucco del cucchiaino?