Sin dalle scuole elementari ai bambini viene insegnata la grammatica italiana a partire dalle basi. Tra queste ci sono ovviamente le preposizioni come “tra” e “fra”.
Ma sai qual è la differenza tra di loro e quando si usano?
Che cosa sono le preposizioni?
Innanzitutto è bene fare un ripasso di grammatica, e poco importa se ormai siamo adulti. Anzi siamo proprio noi già grandi ad aver bisogno spesso di rinfrescarci la memoria con qualche nozione sulla nostra lingua.
Ma veniamo a noi: che cos’è la preposizione? Si chiama così perché in genere si prepone (non a caso) alle parole cui è connessa e costituisce una delle parti invariabili del discorso (proprio come l’avverbio, la congiunzione, l’esclamazione o interiezione). La sua funzione è di tipo relazionale, perché esplicita i rapporti sintattici che sussistono tra i diversi elementi all’interno di una frase.
Le preposizioni semplici (così chiamate in opposizione a quelle articolate) hanno solo valore di preposizione. Ecco di seguito quali sono:
- di;
- a;
- da;
- in;
- con;
- su;
- per;
- tra;
- fra.
Le preposizioni semplici esprimono diverse funzioni logiche poiché attribuiscono al nome o al sintagma nominale che reggono una specificità logica. Tale specificità o funzione è determinata, sintatticamente parlando, dal tipo di reggenza che unisce l’insieme parola + preposizione + parola. A livello semantico, poi, è individuata in base al significato che ogni parola, collegata attraverso la preposizione, assume nel complesso.
Si deduce facilmente che una stessa preposizione può esplicitare relazioni diverse a seconda del tipo di costruzione sintattica e del contesto in cui è impiegata.
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Tra e fra: qual è la differenza?
Potrebbero esistere anche differenze nei modi di dire, magari più frequenti in certe regioni piuttosto che in altre, ma le diversità più evidenti sono proprio nel modo di dire frequente o perché suonano meglio al nostro orecchio. Basti pensare alla poesia o alla prosa.
Anche sfogliando i vocabolari più importanti e famosi, a volte, ci si trova di fronte ad interpretazioni diverse.
Venendo alle preposizioni oggetto di questo articolo, ovvero “tra” e “fra”, quali sono le differenze? Il dizionario spiega che le preposizioni semplici “tra” e “fra” sono intercambiabili fra di loro e uguali come significato e come comportamento. La differenza sta tutta nella loro origine.
La preposizione “fra” discende dal latino “infra”, che vuol dire “sotto”, “di sotto”, opposta a “supra”, “sopra”, “oltre”. Si capisce dunque che ha subìto un cambio di significato nel passaggio all’italiano.
“Tra” deriva invece da “intra”, ovvero “in mezzo”, “dentro”. Ai giorni nostri “tra” e “fra” hanno lo stesso significato. Oggi, scegliere l’una o l’altra forma è solo una preferenza soggettiva e di stile. In effetti, la loro origine può servire per conoscere la storia e da dove derivano, ma al giorno d’oggi vengono usate semplicemente nel modo corrente. Vengono soprattutto insegnate ai bambini delle elementari e ci seguono poi per tutta la vita.
Quando si usa fra o tra?
Ma allora quando si usa l’una e quando l’altra? Ci sono regole ben precise da seguire, contesti di cui tenere conto? In realtà dipende dalla necessità di evitare certi incontri di sillabe che darebbero luogo a un cattivo suono.
Ecco perché si preferisce dire “fra tre giorni”, “fra traditori” e invece “tra fratelli” e “tra fronde e fiori”. E ancora: “una tartaruga fra tante”, e non “una tartaruga tra tante”, per evitare un uso eccessivo di suoni dentali. Insomma, anche nella lingua italiana a volte è tutta una questione di musicalità.