La recente notizia secondo cui Milano risulta essere tra le città più inquinate del mondo ha fatto scalpore, ma ora sembra esserci una luce in fondo al tunnel. È arrivato infatti l’accordo tanto atteso tra il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea sulla nuova direttiva riguardante la qualità dell’aria. Questo strumento normativo, volto a tutelare i cittadini dall’eccessivo smog, si avvicina sempre più alla sua entrata in vigore, anche se mancano ancora alcuni passaggi formali.
Cittadini, smog e risarcimenti: la nuova direttiva Ue
La nuova direttiva introduce diverse novità significative, tra cui una che riguarda direttamente i cittadini: la possibilità di intentare azioni legali contro lo Stato nel caso in cui le amministrazioni pubbliche non facciano rispettare i limiti per le sostanze inquinanti fissati dalla legge.
Una delle principali disposizioni della nuova normativa è l’obbligo per le amministrazioni pubbliche di monitorare attentamente la qualità dell’aria. La legge stabilisce nuovi valori e soglie da raggiungere entro il 2030 per diversi inquinanti, tra cui particolato (PM2,5, PM10), anidride carbonica azoto (NO2) e anidride solforosa (SO2). In particolare, sono stati stabiliti limiti particolarmente bassi per i due inquinanti con il più alto impatto sulla salute umana, PM2,5 e NO2.
Inoltre, la normativa prevede un aumento dei punti di campionamento della qualità dell’aria nelle città e un riesame degli standard entro il 2030, con successivi aggiornamenti ogni 5 anni. Questi aggiornamenti dovranno essere basati su risultati scientifici, come le linee guida pubblicate dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).
Un’altra importante novità è l’obbligo di rendere gli indici di qualità dell’aria “comparabili, chiari e disponibili” al pubblico in tutta l’Unione europea. Questo consentirà ai cittadini di essere informati sui rischi per la salute associati all’inquinamento atmosferico e di agire di conseguenza.
Inquinamento e salute: come richiedere il risarcimento
Ma la vera svolta per i cittadini è la possibilità di agire legalmente contro lo Stato nel caso in cui le normative sulla qualità dell’aria non vengano rispettate. Questo significa che chiunque si ammali a causa dell’inquinamento atmosferico ha il diritto di chiedere un risarcimento per i danni subiti.
L’accordo raggiunto è un passo avanti significativo, ma ci sono ancora delle criticità da affrontare. Alcuni governatori delle regioni italiane più inquinate, come Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna, hanno ottenuto requisiti meno stringenti rispetto a quelli originariamente proposti. Questo potrebbe rallentare l’attuazione delle misure necessarie per migliorare la qualità dell’aria.
Se quindi abiti a Milano o in altre città italiane fortemente inquinate, appena la legge verrà emessa potresti avere la possibilità di chiedere un risarcimento allo Stato se la tua salute è stata compromessa dall’inquinamento atmosferico. Nonostante ci siano ancora delle sfide da affrontare, questo accordo rappresenta un passo importante verso un’aria più pulita e una migliore tutela della salute pubblica.