Se tutti sapessero come vengono preparate le sottilette e i formaggini probabilmente i consumi di questo prodotto finirebbero per crollare. Tali alimenti presentano infatti diversi punti oscuri, che riguardano sia gli ingredienti con cui vengono realizzati sia i loro metodi di preparazione. Sebbene le grandi industrie coinvolte li presentino come alimenti adatti ai bambini, per quanto possibile è bene evitare sottilette e formaggini. Ecco alcuni motivi che spiegano perché bisogna ridurre il consumo dei formaggi fusi.
I problemi nella filiera produttiva
Quando si consumano con frequenza questi prodotti il rischio di malattie aumenta. I risultati riportati da Evz, una rivista rumena, hanno indicato che le sottilette possono impedire una corretta fissazione del calcio. Non solo, consumando i formaggi fusi, che contengono grandi quantità di conservanti, aumenta anche il rischio di contrarre il cancro e bisogna anche fare molta attenzione alle malattie vascolari. Molto spesso infatti questi alimenti presentano grandi quantità di sale, elemento nocivo a tutti coloro che soffrono di malattie arteriose o di problemi alla pressione arteriosa.
L’eccessiva presenza di sale è un problema comune a molti alimenti industriali, ma che nelle sottilette diventa clamoroso. In questi alimenti la concentrazione di cloruro di sodio può arrivare fino a 3 grammi ogni 100 di prodotto, quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha indicato il limite di 5 grammi di sale al giorno per gli adulti.
Un formaggio di scarsa qualità
Un ulteriore elemento negativo delle sottilette risiede nella scarsa qualità del formaggio utilizzato nella loro realizzazione. Solitamente infatti i prodotti di partenza con i quali vengono preparate le sottilette sono prossimi alla scadenza o anche difettati.
Proprio questo ciclo di scarti è reso possibile attraverso i cosiddetti sali di fusione, che danno luogo a sottilette o formaggini a seconda delle sostanze utilizzate. Il consumatore finale non ha chiarezza di come vengono preparate le sottilette, né conosce gli specifici ingredienti di partenza per la loro lavorazione. Le uniche indicazioni fornite sono quelle sulle etichette.
Insomma, non solo le sottilette sono delle vere e proprie bombe caloriche, ma l’intera filiera produttiva ha dei lati oscuri che le grandi industrie non intendono mostrare. Anche se i consumatori non arriveranno mai a conoscere bene come vengono preparate le sottilette, l’augurio è che in futuro si vada verso una maggiore chiarezza. Non solo, bisogna anche limitare il più possibile il consumo di questi cibi spazzatura.