Non c’è pace per il Santo Padre, nemmeno dopo la sua tumulazione: la lapide della tomba di Papa Francesco, collocata nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, è diventata oggetto di discussione e curiosità tra fedeli e non. A una prima occhiata, infatti, il marmo appare sobrio e rispettoso della semplicità del pontefice. Ma un dettaglio, agli occhi dei più passato quasi inosservato, ha sollevato interrogativi: la scritta “Franciscus“, incisa sulla pietra, presenta un errore formale che riguarda la disposizione delle lettere.
- L’errore tipografico della lapide di Papa Francesco: cos’è successo con “Franciscus”
- Una tomba semplice, come il pontificato di Bergoglio
L’errore tipografico della lapide di Papa Francesco: cos’è successo con “Franciscus”
Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Secondo quanto riportato dal settimanale l’Espresso e ripreso da numerose testate, l’errore riguarda il cosiddetto kerning, ovvero lo spazio tra le lettere. Nello specifico, chi ha inciso la parola “Franciscus” sulla lapide avrebbe sbagliato la distanza tra le lettere R, A e N, creando un effetto visivo del tutto disarmonico.
Si tratta di un errore all’apparenza del tutto marginale, ma che in realtà è ben noto a chi lavora nel campo della tipografia o della grafica digitale. Una distribuzione scorretta degli spazi tra le lettere può infatti compromettere l’equilibrio e la leggibilità di una scritta, soprattutto se destinata a essere esposta pubblicamente.
Il “kerning” è infatti una tecnica usata per ottimizzare lo spazio tra coppie di lettere, evitando eccessi o mancanze che rendano l’aspetto della parola spezzato, sbilanciato o visivamente incoerente. Nel caso della lapide papale, l’eccessivo spazio tra R, A e N genera un’interruzione dell’armonia tipografica, che alcuni fedeli e visitatori più attenti non hanno potuto fare a meno di notare. L’anomalia è diventata ancora più evidente con la diffusione delle immagini della tomba sui social e sui media internazionali, amplificando la portata dell’errore.
Una tomba semplice, come il pontificato di Bergoglio
L’irregolarità nella scritta stride in particolare con il contesto sobrio e spirituale in cui si inserisce. La tomba di Papa Francesco si trova nella navata laterale sinistra della Basilica di Santa Maria Maggiore, vicino all’altare di San Francesco, tra la Cappella Paolina e la Cappella Sforza. È una posizione simbolica, scelta dallo stesso Pontefice e indicata nel suo testamento. La basilica, uno dei luoghi più cari a Jorge Mario Bergoglio durante il suo pontificato, ospita anche l’icona mariana della Salus Populi Romani, oggetto di particolare devozione del Papa argentino.
La lapide è in marmo ligure, semplice e priva di ornamenti superflui, decorata solo con la scritta “Franciscus” e la riproduzione della croce pettorale che il Papa indossava abitualmente. Nessuna pomposità, nessun simbolismo eccessivo: tutto è pensato per riflettere la linea di essenzialità e umiltà che ha contraddistinto il suo magistero. L’accesso alla tomba è libero, dato che la basilica è aperta ogni giorno dalle 7 alle 20 per messe e visite.
Ad ogni modo, ci preme sottolineare che l’errore evidenziato sulla lapide non toglie nulla alla figura di Papa Francesco né al valore simbolico del luogo in cui riposa. Tuttavia, rivela quanto anche un piccolo dettaglio tecnico possa incidere sulla percezione collettiva e sull’estetica della memoria. In un’era in cui ogni immagine può essere condivisa all’istante e fare il giro del mondo in meno di un secondo, un difetto visivo come questo non poteva che finire sotto la lente d’ingrandimento di milioni di persone.