Elt: il più grande telescopio del mondo

Un nuovo inizio per l'astronomia! L'ELT alza il sipario sui misteri dell'Universo primordiale. Scopri di più sul telescopio più grande al mondo.

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Un nuovo capitolo epico si apre della ricerca astronomica mondiale con la costruzione dell’Extremely Large Telescope (ELT), una meraviglia tecnologica che si innalza come un gigante tra i cieli stellati. Il frutto della collaborazione tra l’European Southern Observatory (ESO) (con la fervente partecipazione italiana) rappresenta una pietra miliare nella scoperta dei misteri del cosmo, in quanto proverà a gettare nuova luce su quanto l’universo primordiale ancora ci nasconde.

Con una maestosa cupola dalla circonferenza di 80 metri e un’incredibile massa di 5.000 tonnellate, il telescopio – che sarà ultimato nel 2027 – sfida l’immaginazione umana con la sua capacità di rotazione fluida a 360 gradi. Questa mastodontica struttura fa da palcoscenico per l’assemblaggio del telescopio stesso, un colosso astronomico che si estende fino a 39 metri di specchio. Con un potere di osservazione così grande, l’ELT si configura quindi come la chiave per sbloccare segreti dell’universo che fino ad ora sono rimasti celati, illuminando gli albori del tempo e dello spazio primordiale.

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Dove si trova il telescopio più potente al mondo?

L’Extremely Large Telescope (ELT) svetta sulla vetta del maestoso Cerro Armazones, un monte situato nel deserto ipnotico di Atacama in Cile. Esso si erge come una sentinella collocata in cima al mondo. La scelta di questa posizione remota e incontaminata è stata assolutamente determinante, in quanto in grado di garantire le condizioni ottimali per l’osservazione celeste lontano dalle interferenze e dall’inquinamento luminoso delle aree urbane. Non è la prima volta che un telescopio ESO viene costruito in Cile: tutti gli strumenti di osservazione dell’organizzazione si trovano infatti nel nord del paese, al fine rispondere al bisogno di studiare il cielo australe e per sfruttare le condizioni atmosferiche uniche del deserto di Atacama, ideale per l’astronomia.

L’emozione per la realizzazione del progetto è all’apice tra gli appassionati, anche perché la costruzione dell’ELT ha recentemente superato il traguardo cruciale del 50% di completamento. Con un’efficienza senza precedenti, si prevede che la fase rimanente sarà completata con una rapidità ancora più grande, promettendo un futuro prossimo di scoperte cosmiche senza precedenti. Gran parte dell’infrastruttura di supporto, infatti, è già stata eretta e attrezzata.

L’attenzione per l’ambiente e l’innovazione si fondono armoniosamente nel progetto, evidenziate dall’entrata in funzione lo scorso anno di un sofisticato impianto fotovoltaico. Questa struttura all’avanguardia fornisce energia rinnovabile in abbondanza al sito, dimostrando un impegno tangibile per un’operatività sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Dimostrando un’attenzione tanto scrupolosa per l’ecologia circostante, l’ELT incarna non solo un simbolo di progresso scientifico, ma anche un tributo alla terra che lo circonda.

Insomma, è il telescopio più grande del mondo, ma è completamente ecosostenibile! Il piano prevede di terminare la costruzione nel 2027 di iniziare le osservazioni scientifiche nel 2028.

ELT quanto può vedere lontano rispetto ai normali telescopi?

Con uno specchio principale dalla straordinaria dimensione di 39 metri di diametro, l’Extremely Large Telescope si posiziona in una lega cosmica a sé stante. La sua capacità promette di superare di gran lunga quella di qualsiasi altro telescopio attualmente esistente. Grazie a questa caratteristica fenomenale, l’ELT sarà in grado di catturare la luce stellare con un potere risonante, raccogliendo ben tredici volte più fotoni rispetto ai suoi predecessori, mentre produrrà immagini incredibilmente dettagliate che superano di sedici volte la precisione visiva raggiunta dal celebre telescopio spaziale Hubble.

Questa prodezza della tecnologia offre pertanto un’opportunità senza precedenti per scrutare i misteri dell’universo senza perdere dei particolari. A partire dall’esplorazione approfondita del nostro sistema solare in tutte le sue sfumature, fino all’analisi minuziosa dei pianeti extrasolari e delle loro atmosfere, l’ELT promette di illuminare non solo gli oggetti celesti più vicini, ma anche di penetrare nei profondi misteri delle galassie lontane, aprendo nuovi orizzonti nella nostra comprensione dell’Universo.

La flessibilità e la versatilità dell’ELT, dunque, emergono in modo vivido grazie al suo spettro operativo, poiché il telescopio si impegnerà in osservazioni tanto nell’ottico quanto nell’infrarosso. Questa caratteristica vitale rivela la sua capacità di svelare dettagli preziosi sulle regioni di formazione stellare, delle quali potrà catturare le intricatissime trame delle atmosfere planetarie, nonché sondare con cura le galassie più remote, la cui radiazione si sposta verso il rosso a causa della distanza. Con un simile arsenale tecnologico, l’ELT si pone come il faro che ci guiderà verso un nuovo livello di comprensione cosmica.

Quanto costa il telescopio più costoso al mondo?

La realizzazione dell’Extremely Large Telescope rappresenta un investimento di portata epica, con un costo di costruzione stimato intorno a 1,45 miliardi di euro, stando alle valutazioni economiche del 2023 comunicate ufficialmente dall’ESO. Questa somma così alta riesce a riflettere la portata del progetto e l’impegno finanziario necessario per portare avanti la visione di un telescopio che spalancherà le porte ad una comprensione profonda dell’universo rimasta finora inedita.

Oltre ai costi iniziali di costruzione, il funzionamento continuativo dell’ELT richiederà però un’ulteriore considerevole serie di investimenti. Gestito come parte integrante degli osservatori dell’European Southern Observatory, il telescopio richiederà un finanziamento annuale di circa 50 milioni di euro. Questa spesa copre non servirà solo a coprire i costi operativi dell’osservatorio in Cile, ma anche i costi di supporto operativo al telescopio stesso, insieme ai fondi necessari per il costante aggiornamento del sito di osservazione e per l’acquisizione di nuovi strumenti e telecamere di punta. Proiettando questa spesa operativa per l’intero ciclo di vita del telescopio, che è previsto durare almeno 30 anni, il costo totale supera la cifra colossale di un altro miliardo e mezzo di euro.

L’impatto finanziario dell’ELT si estende però ben oltre il suo valore iniziale, con importanti benefici economici che si diffondono tra gli Stati membri dell’ESO coinvolti nel progetto. Attraverso una serie di contratti industriali, i fondi verranno investiti equamente tra i partner coinvolti, rappresentando una componente cruciale del progetto che viene attentamente valutata in ogni fase. Oltre all’Italia, gli altri membri dell’ESO sono Belgio, Germania, Francia, Paesi Bassi, Svezia, Danimarca, Svizzera, Portogallo, Regno Unito, Finlandia, Spagna, Repubblica Ceca, Austria, Polonia, Irlanda e Brasile. Tutti questi paesi partecipano attivamente al finanziamento e alla realizzazione di questo straordinario sforzo scientifico. Si tratta di una collaborazione internazionale che rappresenta un legame prezioso che unisce le nazioni – soprattutto quelle europee – in una ricerca comune, offrendo opportunità e progresso che vanno ben al di là dei confini terrestri. Al momento, il telescopio più grande del mondo si trova in Cina, ed è alla costante ricerca degli alieni.

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