Sei alla ricerca di una nuova avventura? Vuoi vivere in una città ricca di storia, arte e buona cucina? E magari persino ricevere un incentivo finanziario per farlo? Bene, Mantova, una splendida città lombarda, sta offrendo l’opportunità di ottenere un contributo di 150 euro al mese per un anno intero a coloro che decideranno di trasferirsi lì.
- L’iniziativa di Mantova per ripopolare il comune
- I vantaggi di trasferirsi a Mantova
- Le altre città che ti pagano per trasferirti lì
- Andare a vivere in Spagna...conviene
L’iniziativa di Mantova per ripopolare il comune
Il Comune di Mantova ha pensato a questa iniziativa con l’obiettivo di aumentare il numero di residenti nella città, che negli ultimi anni ha visto una diminuzione di giovani e famiglie, mentre la popolazione anziana aumentava. Per realizzare questa ambiziosa missione, l’amministrazione comunale ha stanziato 400.000 euro (200.000 euro a partire da settembre 2023 e altri 200.000 euro per l’anno successivo) per finanziare cento richieste ogni anno.
- Il programma è aperto sia a famiglie che a singoli cittadini, con un requisito minimo di stipendio mensile di circa 1200-1500 euro.
- I partecipanti dovranno inoltre sottoscrivere un contratto di affitto della durata minima di un anno.
Secondo il sindaco Mattia Palazzi, questa iniziativa mira a non solo attrarre nuovi residenti, ma anche a promuovere il recupero delle numerose case vuote nella città, spesso trascurate dai proprietari. Il sindaco ha anche rassicurato i futuri residenti sulle opportunità di lavoro che si apriranno nei prossimi due anni, grazie agli investimenti e alle nuove aziende che si stanno stabilendo a Mantova, soprattutto nel settore della logistica.
I vantaggi di trasferirsi a Mantova
Mantova è una città affascinante, circondata da laghi e impreziosita da palazzi rinascimentali. Oltre alla sua storia e all’architettura mozzafiato, la città è rinomata per la sua cucina varia e pluripremiata. Nel 2017 ha vinto anche il titolo di Regione Europea della Gastronomia. Insomma, è un luogo ambito in cui vivere.
Le domande per ottenere i 150 euro al mese saranno aperte a partire da settembre. Bisogna rimanere in attesa di ulteriori aggiornamenti e prepararsi per le candidature.
Le altre città che ti pagano per trasferirti lì
Da quando è scoppiata la pandemia e si è reso necessario rimodulare le modalità di lavoro, lo smart working è diventata la nuova realtà: se non abbiamo più bisogno di una sede fissa per lavorare, tanto vale trasferirsi in qualche paesino sperduto ai quattro angoli del pianeta che offra pace, tranquillità e anche un bonus economico per ripopolare il territorio (tipo questo, sono arrivate moltissime richieste).
Per attirare nuovi residenti e investitori è oramai consuetudine incentivare le persone – per lo più giovani – a trasferirsi dietro lauti compensi. Un esempio è l’Oklaoma: diventando un lavoratore a distanza nella seconda città dell’Oklahoma, Tulsa, potresti ricevere una sovvenzione fino a $ 10.000.
Se i paesaggi mozzafiato e la fauna selvatica dell’Alaska non fossero abbastanza per rivoluzionare la tua vita, se ti trasferisci lì nel 2022, potresti godere di una borsa di studio annuale in contanti come incentivo e esentasse qualora il soggiorno duri un anno.
E ancora Topeka, la capitale del Kansas, sta cercando di attirare più giovani professionisti nell’area con una sovvenzione fino a $ 15.000.
In Italia come siamo messi? Diversi sono i borghi fantasma che vogliono promuovere una rinascita del territorio e sono disposti a sborsare migliaia di euro. Parliamo per esempio di Candela, in Puglia, il pittoresco villaggio medievale che si è guadagnato il soprannome di “Piccola Napoli” per la sua straordinaria bellezza e il suo stile di vita rilassato.
I single ricevono un incentivo di 800 euro e le coppie 1.200 euro, mentre le famiglie possono arrivare fino a 2.000 euro per il trasferimento a Candela (invece qua il bonus arriva fino addirittura a 70mila euro).
Santo Stefano di Sessanio, in Abruzzo, ha recentemente iniziato a offrire sovvenzioni fino a 44.000 euro per incentivare i nuovi residenti di età compresa tra 18 e 40 anni a vivere nel borghetto: l’impegno di chi riceve questi soldi è aprire una attività e restarvi per almeno 5 anni.
Andare a vivere in Spagna…conviene
In Spagna ci sono numerose località, precisamente 3.403, che sono a rischio di spopolamento, fanno parte di quella che viene chiamata “España vaciada”. Questo termine si riferisce a quelle aree che coprono il 90% del territorio nazionale, ma ospitano solo il 10% della popolazione. La maggior parte di esse si trova nell’entroterra del paese, dove la mancanza di opportunità, servizi e infrastrutture ha causato l’esodo dei suoi abitanti verso le grandi città o all’estero. La perdita di popolazione comporta la perdita di patrimonio culturale, di attività produttive, di coesione territoriale e di biodiversità.
Per affrontare questa situazione, alcune di queste località hanno scelto di offrire aiuti e sovvenzioni a coloro che sono disposti a risiedere in esse. Da vantaggi fiscali a riduzioni dell’IRPF o contratti di lavoro, questi cinque paesi spagnoli offrono grandi opportunità per vivere lì.
Ponga è un comune situato a sudest della regione, precisamente al confine con la provincia di León. Ha una superficie di 205,98 chilometri quadrati e una popolazione di 628 abitanti secondo il censimento del 2020. La sua capitale è San Juan de Beleño, dove si trova il municipio e la chiesa parrocchiale di San Juan Bautista. È un territorio montuoso attraversato dal fiume Sella e dai suoi affluenti, che fa parte del Parco naturale di Ponga. Il paesaggio è dominato da foreste di faggi, querce, castagni e betulle, e da cime che superano i 2000 metri di altitudine, come il Tiatordos, il Pierzu o il Recuencu.
Ponga offre ai residenti un aiuto di 6.000 euro per ogni bambino nato o adottato nel Comune, riscossi in un’unica soluzione oppure in rate mensili da 100 euro per cinque anni, una detrazione del 60% sull’Imposta Immobiliare per le abitazioni abituali dei residenti ed un affitto sociale di 50 euro al mese per le persone che vogliono stabilirsi nel comune e sviluppare un progetto di vita o di impresa.
Altra possibilità è vivere a Rubiá, un comune della provincia di Ourense, nella comunità autonoma della Galizia. Ha una popolazione di 1.376 abitanti e una superficie di 100,7 chilometri quadrati. Il suo territorio è montuoso, con rilievi come la Sierra de la Encina de Lastra, dove si trova il parco naturale omonimo, che ospita una grande diversità di flora e fauna. Rubiá è un comune con una forte identità culturale, dove si parla il gallego e si celebrano varie feste e tradizioni. Tra queste, spiccano la festa della Quercia, il carnevale o la romeria di San Roque.