Se siete anche voi fan della scarpetta sarete curiosi di sapere il motivo per cui si usa dire così. Chi di noi davanti a un bel piatto di pasta è mai riuscito a resistere alla tentazione, una volta finiti i maccheroni nel piatto, di raccogliere il sugo rimasto con un pezzo di pane? Ci sono pochi gesti in cucina in grado di dare la stessa soddisfazione. Persino il Galateo ammette la scarpetta, a patto però che la si faccia in contesti informali e comunque con l’uso della forchetta, non delle mani.
Scarpetta’: un rimando alla pasta?
Ma tornando a noi, perché si dice “fare la scarpetta?” C’è chi pensa che, in quest’accezione, scarpetta rimandi a un tipo di pasta alimentare di forma concava, che avrebbe favorito perciò la raccolta del sugo residuo nella scodella o nel piatto, come riporta Treccani.it.
L’origine di questa locuzione è tuttavia incerta, e ci sono varie ipotesi a tal proposito. Si tratta comunque di una simpatica espressione che trova la propria origine nei dialetti dell’Italia del Sud. Due sono le origini possibili. Vediamole.
Metafora della scarpa e il sugo a terra
Una è una sorta di metafora e paragona la scarpa che si indossa al pane che viene impiegato nel piatto. Come la scarpa striscia per terra e raccoglie ciò che trova, allo stesso modo si fa con il boccone di pane che raccoglie il sugo.
Scarpetta o scarsetta?
La seconda origine possibile del detto invece si rifà alla parola “scarsetta”, ovvero povertà, che obbliga le persone ad accontentarsi di ciò che c’è, di solito molto poco, e guardare nel piatto degli altri per godere anche dei loro miseri avanzi.
C’è chi invece ne dà una spiegazione legata alla visualizzazione del pezzo di pane morbido che spinto con il dito per raccogliere il sugo somiglierebbe a una scarpa con la gamba che esce fuori. In questo senso avrebbe anche l’accezione di un’azione da “morto di fame”.
Il Grande dizionario della lingua italiana dà il 1987 come data di prima attestazione della locuzione nell’italiano scritto.