La profezia su Sinner si sta avverando: “Tu non sei umano”. Cosa successe quando aveva 15 anni

Jannik Sinner è il re del tennis mondiale ma un collega aveva previsto il suo successo anni fa. Scopri la profezia che si sta avverando.

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Nello sport, non sempre i fuoriclasse si notano fin da subito, ma molti di loro sono in grado – per talento, determinazione e capacità di andare sempre oltre i propri limiti. Tra questi fuoriclasse c’è sicuramente Jannik Sinner, ora stabilmente in 1ª posizione del ranking ATP in singolare da campione degli US Open. Il tennista altoatesino incarna perfettamente queste qualità, e la sua ascesa nel panorama internazionale sembra confermare una “profezia” formulata alcuni anni fa da un suo collega. Curiosi di scoprire di cosa si tratta?

Jannik Sinner: sempre più numero 1

Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Senza alcuna ombra di dubbio, possiamo dire che oggi Jannik Sinner è il volto del tennis italiano e mondiale.

Dopo la storica vittoria agli Australian Open, ha coronato il suo sogno americano conquistando anche gli US Open, sconfiggendo in finale l’americano Taylor Fritz l’8 settembre scorso con un netto 3-0 (6–3, 6–4, 7–5). Un trionfo straordinario il suo, ottenuto dopo aver perso solo due set in tutto il torneo, che lo ha consacrato come il primo tennista italiano a vincere due Major nella stessa stagione. Un’impresa che, al di là del tifo e dell’ammirazione che possiamo nutrire per lui, lo colloca nell’Olimpo dei grandi dello sport.

Che Sinner sia un fenomeno non ci sono dubbi, ma forse per comprendere meglio la sua storia dobbiamo fare un passo indietro, volgendosi a ritroso verso un momento fondamentale della sua carriera, quando, giovanissimo, aveva cominciato ai incantare gli appassionati di tennis sui campi di tutto il mondo.

“Tu non sei umano”: la profezia di Bublik su Jannik Sinner si sta avverando?

La storia che vi raccontiamo risale al 2021. All’epoca, Sinner aveva appena 19 anni, ma era già sulla bocca di tutti gli appassionati di tennis. Durante il Masters 1000 di Miami – città che con la vittoria degli US Open porta con sé un’altissima carica simbolica – raggiunse per la prima volta in carriera la semifinale del torneo, un traguardo prestigioso per un atleta così giovane. Ma non fu tanto il risultato a colpire il pubblico e gli avversari, quanto la modalità con cui Sinner dominò il campo nel corso della partita.

Durante il match contro il kazako Aleksandr Bublik, Sinner mostrò una sicurezza e una precisione da campione navigato. Non è un caso che il momento che tutti ricordano è senz’altro quello del suo dritto micidiale a chiudere lo scambio decisivo: una palla perfettamente piazzata, impossibile da raggiungere per il suo avversario, che rimase immobile, consapevole di essere di fronte a qualcosa di unico.

Anche perché, nonostante la sconfitta, il kazako non nascose l’ammirazione per il giovane collega.

Al termine di quell’incontro, Bublik si avvicinò a Sinner per stringergli la mano e complimentarsi. Ma gli disse anche qualcosa di completamente inaspettato. Sussurrò all’orecchio di Jannik Sinner alcune parole che sarebbero rimaste impresse nella memoria di molti: “Tu non sei umano. Hai 15 anni e giochi così”. In realtà, Jannik aveva già 19 anni, ma il commento di Bublik non riguardava tanto l’età anagrafica quanto il voler sottolineare che Sinner dimostrava in campo una classe e una consapevolezza difficili da trovare in un ragazzo così giovane.

Quelle parole suonano oggi come una sorta di profezia. E, guardando i risultati del campione italiano, possiamo dire che si sta avverando sotto i nostri occhi.

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