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Gli scienziati scoprono chi ha veramente scritto la Bibbia

Rivelazione Sconvolgente: La Bibbia Scritta da Dozzine di Autori?

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

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Un’importante dichiarazione della professoressa Elizabeth Polczer, esperta di studi biblici presso la Villanova University in Pennsylvania, ha scosso il mondo accademico e religioso. Secondo la studiosa, la Bibbia sarebbe stata redatta non da pochi autori, ma da oltre 40 persone.

“Ogni libro della Bibbia deve essere considerato individualmente per identificare il suo autore”, ha spiegato la Polczer in un’intervista a MailOnline. Stabilire chi abbia effettivamente scritto i testi sacri risulta essere una sfida complessa e affascinante.

Una Redazione Corale

La Bibbia, come noto, si divide in due grandi sezioni: l’Antico Testamento, che raccoglie testi originariamente scritti in ebraico nel corso di secoli, e il Nuovo Testamento, composto dai cristiani nel primo secolo d.C.

Datare precisamente i testi dell’Antico Testamento è particolarmente difficile a causa di discrepanze nei calendari e di interpretazioni storiche contrastanti. La professoressa Polczer ha sottolineato che “alcuni dei materiali più antichi potrebbero risalire al 1200 a.C., ma i libri nella loro forma attuale furono probabilmente redatti nel VI o V secolo a.C.“.

Per quanto riguarda il Nuovo Testamento, la sua composizione si colloca interamente nel primo secolo d.C. Tuttavia, la professoressa mette in discussione molte attribuzioni tradizionali.

Dubbi Sui Vangeli e Altri Testi

Un punto particolarmente controverso riguarda i quattro Vangeli, tradizionalmente attribuiti a Matteo, Marco, Luca e Giovanni. “Tecnicamente, questi Vangeli sono anonimi“, ha affermato la Polczer. “Le attribuzioni a questi quattro evangelisti furono fatte in una fase molto precoce dai Padri della Chiesa, ma è difficile stabilire quanto queste attribuzioni siano storicamente fondate o frutto di leggende”.

La stessa sorte tocca ad altri libri biblici. Molti testi che si pensava fossero stati scritti da figure celebri, come il re Salomone, potrebbero essere in realtà falsamente attribuiti.

Contraddizioni e Duplicazioni

Un altro aspetto rilevante riguarda la presenza di contraddizioni e duplicazioni in alcuni testi della Bibbia. Questi elementi rafforzano l’ipotesi che non un unico autore, come tradizionalmente ritenuto, ma più mani abbiano contribuito alla loro scrittura nel corso del tempo. Un esempio emblematico è rappresentato dai libri di Genesi ed Esodo, attribuiti a Mosè secondo la tradizione. Tuttavia, la presenza di discrepanze suggerisce una pluralità di redattori.

Evidenze Storiche e Nuove Interpretazioni

Nel corso dei secoli, l’idea di un unico autore per ciascun testo biblico è stata più volte messa in discussione. La scoperta di antichi manoscritti come i Rotoli del Mar Morto ha evidenziato come esistessero versioni differenti dello stesso testo. Questo suggerisce che i testi furono oggetto di continue revisioni e adattamenti.

Un’altra considerazione importante riguarda le tecniche di trasmissione orale, molto comuni nell’antichità. Prima della diffusione della scrittura, è probabile che molti racconti biblici siano stati tramandati a voce, subendo modifiche nel tempo prima di essere messi per iscritto.

Conclusioni Scientifiche e Implicazioni Religiose

Questa rivelazione, sostenuta anche da altri studiosi, mette in discussione le tradizionali credenze riguardo alla composizione della Bibbia. Nonostante ciò, la professoressa Polczer invita a non vedere queste scoperte come una minaccia alla fede, ma come un’opportunità per comprendere meglio la complessità e la ricchezza storica dei testi sacri.

“La fede non dipende dalla conoscenza esatta degli autori, ma dal messaggio spirituale che la Bibbia veicola”, ha dichiarato la Polczer.

In un mondo in cui la ricerca scientifica e la spiritualità spesso si trovano in dialogo, il contributo della Polczer rappresenta un invito a esplorare con mente aperta le origini di uno dei testi più influenti della storia umana. Una riflessione che, se accolta con spirito critico ma rispettoso, può arricchire sia la ricerca accademica che la comprensione personale della fede.

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