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Il "test della tazza di caffè" usato nei colloqui di lavoro: tu lo supereresti?

Un semplice gesto con una tazza di caffè può rivelare il tuo carattere in un colloquio di lavoro

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Stefania Cicirello

Stefania Cicirello

Content Specialist

Content writer, video editor e fotografa, ha conseguito un Master in Digital & Social Media Marketing. Scrive articoli in ottica SEO e realizza contenuti per social media, con focus su Costume & Società, Moda e Bellezza.

Hai mai pensato che una semplice tazza di caffè potesse decidere il tuo destino professionale? No, non stiamo parlando di un modo per restare svegli durante colloquio noioso, ma di un vero e proprio test che alcuni datori di lavoro usano per valutare i candidati. Se credi che un colloquio si basi solo su domande tecniche e curriculum perfetti, preparati a scoprire un’insidiosa (e molto sottile) prova di comportamento: il “coffee cup test”.

In cosa consiste il test della tazza di caffè

L’idea nasce da Trent Innes, ex dirigente di una grande società di software, che ha rivelato di aver usato questo metodo in molti colloqui per valutare i candidati. Il meccanismo è semplicissimo: durante l’incontro, il recruiter offre al candidato una tazza di caffè. Finito il colloquio, senza dire nulla, osserva cosa fa la persona con la tazzina vuota.

E qui arriva il punto cruciale: la riporta in cucina o la lascia lì sul tavolo? Secondo Innes, questa azione dice molto sul carattere del candidato e sulla sua attitudine al lavoro di squadra.

Perché un gesto così piccolo conta così tanto?

L’idea dietro questo test è che i piccoli dettagli riflettano il vero atteggiamento di una persona. Portare la tazzina indietro, o mostrare comunque interesse per dove riporla, significa dimostrare buone maniere, senso di responsabilità e rispetto per gli altri. Non farlo potrebbe invece suggerire scarsa attenzione all’ambiente di lavoro o una mentalità poco collaborativa.

Nel mondo aziendale, le competenze tecniche contano, certo, ma spesso i recruiter cercano soft skills come il rispetto per le regole non scritte, la capacità di lavorare in squadra e l’iniziativa personale. Se non ti prendi cura di una semplice tazzina di caffè, come puoi essere affidabile in compiti più importanti?

Un test infallibile o solo un trucco da colloquio?

Non tutti sono convinti dell’efficacia di questo metodo. Alcuni lo vedono come un criterio un po’ arbitrario, che potrebbe penalizzare candidati ansiosi o semplicemente distratti. Altri sostengono che il contesto conta: in alcune aziende è normale lasciare le tazze sul tavolo per essere raccolte dal personale addetto, quindi il gesto potrebbe non significare necessariamente mancanza di rispetto.

Tuttavia, molti esperti di risorse umane concordano su un punto: i piccoli gesti quotidiani raccontano molto del nostro modo di essere, più di quanto possiamo immaginare. In un colloquio, ogni comportamento – anche il più insignificante – può essere un indizio su come ci rapporteremo con i colleghi e l’ambiente di lavoro.

Tu lo supereresti?

Se ti stai chiedendo se avresti passato il test, niente panico! Anche se hai l’abitudine di lasciare la tazzina sul tavolo, non significa che non sarai mai assunto. Tuttavia, la prossima volta che ti troverai a un colloquio, ricorda: ogni dettaglio conta! E se vuoi giocare sul sicuro, meglio fare una passeggiata fino alla cucina o chiedere dove poterla lasciare per mettere a posto quella tazzina. E chissà che potrebbe diventare il gesto che fa la differenza tra una stretta di mano per il tuo prossimo lavoro e un generico e freddo “Le faremo sapere”.

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