Riso biologico, preoccupante contaminazione da sostanze nocive

Uno studio ha analizzato diversi tipi di riso di alcuni marchi che lo distribuiscono in UE ed i dati sono preoccupanti

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

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Un recente studio condotto in Germania ha rivelato preoccupanti livelli di contaminazione da sostanze nocive nel riso, tra cui arsenico, cadmio, pesticidi e idrocarburi di oli minerali. In seguito a questo test, alcune marche che superavano i limiti consentiti sono state ritirate dal mercato tedesco.

Il riso è uno degli alimenti di base più consumati al mondo, ma questo studio condotto dalla rivista dei consumatori Öko-Test ha sollevato seri dubbi sulla sua sicurezza.

La presenza di metalli pesanti nel riso

Il test ha coinvolto un totale di 21 marche di riso, suddivise in tre categorie: riso integrale, riso per risotto e riso basmati. Di queste marche, 11 erano di produzione biologica. L’obiettivo principale dello studio era valutare la presenza di sostanze nocive, tra cui metalli pesanti come l’arsenico e il cadmio, componenti degli oli minerali, pesticidi e aflatossine, che possono formarsi come prodotti metabolici della muffa.

Va notato che questi risultati si riferiscono al riso disponibile sul mercato tedesco e potrebbero non essere direttamente applicabili ad altre nazioni, compresa l’Italia. I risultati dello studio sono stati preoccupanti. Due produttori, in particolare, hanno superato i limiti consentiti per alcune sostanze nocive, e ciò è sorprendente considerando che si trattava di prodotti biologici.

Attenzione a sostanze cancerogene e arsenico

Un marchio ha superato il limite per il biocida dicloroetano, una sostanza classificata come probabilmente cancerogena per l’uomo e inclusa nell’elenco delle sostanze altamente preoccupanti nell’Unione Europea. Un altro marchio che proviene dal Pakistan ed è stato trasportato in container che spesso vengono trattati con dicloroetano per proteggerli da parassiti o muffe durante il trasporto.

Un’altra marca ha superato il limite per il cadmio, un metallo pesante che può causare danni ai reni e alle ossa se consumato in dosi elevate per un lungo periodo. Oltre ai metalli pesanti, lo studio ha rivelato la presenza di pesticidi come la deltamentrina e il tebuconazolo, entrambi potenzialmente dannosi per la salute umana e l’ambiente.

Un altro problema emerso è la contaminazione da idrocarburi di oli minerali aromatici (MOAH) e saturi di oli minerali (MOSH), che possono contenere composti cancerogeni. Questa contaminazione potrebbe derivare dagli inchiostri da stampa negli imballaggi o dai sacchi di iuta utilizzati per il trasporto del riso, nonché dagli olii lubrificanti utilizzati nella produzione meccanica.

Un’altra preoccupazione è stata la presenza di arsenico, un metallo pesante tossico e cancerogeno. Quattro dei sette campioni di riso naturale testati e un campione di riso per risotto hanno mostrato livelli “aumentati” di arsenico inorganico. Poiché il riso cresce in terreni allagati, l’arsenico presente nelle acque sotterranee può essere assorbito dalle piante di riso.

Da dove arriva davvero il riso?

Infine, il test ha evidenziato una mancanza di trasparenza riguardo all’origine del riso. Solo nove produttori hanno fornito informazioni dettagliate sulla filiera di produzione, mentre altri due non hanno fornito alcuna informazione in proposito. Alla luce di questi risultati, è importante notare che solo quattro prodotti hanno ricevuto un punteggio positivo nello studio condotto. In conclusione, questo studio solleva gravi preoccupazioni sulla sicurezza del riso disponibile sul mercato tedesco, e sottolinea la necessità di monitorare attentamente la qualità del riso e delle materie prime alimentari in generale.

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