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Questi complimenti non dovresti farli mai a tuo figlio: effetti devastanti

Perché ripetere ai bambini che sono dei ‘geni’ è dannoso per la loro crescita.

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

Per molto tempo, gli esperti hanno evidenziato come i complimenti ai bambini fossero importanti per accrescerne sicurezza e autostima. In base a questo approccio, dunque, mamma e papà dovrebbero dispensare a ogni piè sospinto applausi e lodi che celebrino ogni risultato – piccolo o grande che sia – della prole. Solo in questo modo, dunque, si incentiverebbe una visione del sé positiva e propositiva.

Tuttavia, a smontare tale impianto ci ha pensato un esperimento di due psicologi alla fine del 1990, che ha dimostrato come l’educazione dei bimbi fatta solo di complimenti possa avere effetti devastanti.

La ricerca che smonta le lodi dei genitori

La ricerca riguardava, infatti, la ‘psicologia della lode’ e coinvolgeva oltre quattrocento minori fra i dieci e i dodici anni di età. I risultati hanno permesso di rileggere certi comportamenti diffusi tra i genitori evidenziando come i complimenti ripetuti siano negativi sui ragazzini in quanto indurrebbero i più piccoli a evitare ogni tipo di situazione sfidante o difficile, preferendo invece compiti più semplici.

Troppi complimenti portano al fallimento

I bambini coperti di lodi durante l’esperimento, alla fine, sono stati anche coloro che hanno valutato come poco piacevoli le attività svolte e tendenzialmente hanno registrato un calo di rendimento nel corso delle varie prove.

Da qui, dunque, l’indicazione ai genitori è quella di non esagerare con i complimenti perché questi possono alimentare nei figli il senso di aspettativa nei loro confronti e la paura del fallimento. Questo determina, quindi, la tendenza a evitare situazioni complesse proprio per ridurre il rischio di errore.

Danni per l’autostima e scarso impegno

Non solo: il bambino che si sente ripetere di continuo che è ‘un genio’ sviluppa la convinzione di non avere bisogno di impegnarsi o sforzarsi nelle prove che gli vengono sottoposte, con il conseguente aumento di distrazioni e di errori. E nel momento in cui il soggetto si rende conto di non essere un genio, l’autostima ne esce a pezzi.

È bene, quindi, che i genitori dimostrino apprezzamento verso l’impegno più che verso presunte capacità innate del figlio, dosando sempre le lodi e motivandole senza generare pressioni inutili.

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