Per molto tempo, gli esperti hanno evidenziato come i complimenti ai bambini fossero importanti per accrescerne sicurezza e autostima. In base a questo approccio, dunque, mamma e papà dovrebbero dispensare a ogni piè sospinto applausi e lodi che celebrino ogni risultato – piccolo o grande che sia – della prole. Solo in questo modo, dunque, si incentiverebbe una visione del sé positiva e propositiva.
Tuttavia, a smontare tale impianto ci ha pensato un esperimento di due psicologi alla fine del 1990, che ha dimostrato come l’educazione dei bimbi fatta solo di complimenti possa avere effetti devastanti.
- La ricerca che smonta le lodi dei genitori
- Troppi complimenti portano al fallimento
- Danni per l'autostima e scarso impegno
La ricerca che smonta le lodi dei genitori
La ricerca riguardava, infatti, la ‘psicologia della lode’ e coinvolgeva oltre quattrocento minori fra i dieci e i dodici anni di età. I risultati hanno permesso di rileggere certi comportamenti diffusi tra i genitori evidenziando come i complimenti ripetuti siano negativi sui ragazzini in quanto indurrebbero i più piccoli a evitare ogni tipo di situazione sfidante o difficile, preferendo invece compiti più semplici.
Troppi complimenti portano al fallimento
I bambini coperti di lodi durante l’esperimento, alla fine, sono stati anche coloro che hanno valutato come poco piacevoli le attività svolte e tendenzialmente hanno registrato un calo di rendimento nel corso delle varie prove.
Da qui, dunque, l’indicazione ai genitori è quella di non esagerare con i complimenti perché questi possono alimentare nei figli il senso di aspettativa nei loro confronti e la paura del fallimento. Questo determina, quindi, la tendenza a evitare situazioni complesse proprio per ridurre il rischio di errore.
Danni per l’autostima e scarso impegno
Non solo: il bambino che si sente ripetere di continuo che è ‘un genio’ sviluppa la convinzione di non avere bisogno di impegnarsi o sforzarsi nelle prove che gli vengono sottoposte, con il conseguente aumento di distrazioni e di errori. E nel momento in cui il soggetto si rende conto di non essere un genio, l’autostima ne esce a pezzi.
È bene, quindi, che i genitori dimostrino apprezzamento verso l’impegno più che verso presunte capacità innate del figlio, dosando sempre le lodi e motivandole senza generare pressioni inutili.